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Formazione su gioco responsabile: Gioacchini (As.Tro), "Operatori in prima linea sulla prevenzione"

26 marzo 2013 - 14:28

Un corso di formazione rivolto ai preposti sul delicato tema del gioco patologico. E' l'iniziativa messa in atto da Gmg Games, in collaborazione con la società di formazione Articolo1, l'associazione As.Tro e il concessionario Gmatica. La prima tappa, che viene considerata il 'progetto pilota', si svolgerà giovedì 28 marzo ad Ancona. A spiegarne gli obiettivi e le caratteristiche è il promotore dell'iniziativa, Paolo Gioacchini, responsabile di As.Tro e titolare dell'azienda di gioco. Il 28 marzo parte la prima tappa del nuovo progetto As.tro per la formazione dei preposti McMaster University: "Meccanismo di tipo primitivo alla base delle scelte dei giocatori"

Scritto da Ac

“La scelta è maturata all'interno del contesto associativo quando iniziammo a parlare, ormai qualche anno fa, di un impegno concreto, da parte del settore, nei confronti del gioco patologico e in termini di prevenzione. A quell'epoca non si era ancora intervenuti a livello legislativo su quella materia che è stata poi battezzata con il termine di 'ludopatia', e si era pertanto ancora ben lontani dal Decreto Balduzzi di oggi. Ma nonostante questo, in associazione, ci eravamo preoccupati di dotarci di uno strumento di prevenzione che potesse, al tempo stesso, valorizzare il comparto in termini di professionalità. Siamo infatti convinti, fin dall'inizio, e oggi più che mani, che per intervenire in maniera concreta su questi temi non basta limitare la comunicazione del 'prodotto' gioco, ma al contrario, questo deve essere solo uno degli aspetti di un intervento più ampio. Non a caso il corso di formazione che presentiamo oggi rientra in un progetto più ampio denominato Gioca Informato, che prevede l'informazione e la formazione degli esercenti”.

Quindi sembra capire che, secondo voi, è il settore che vuole e deve intervenire nei cofronti della dipendenza?

“Siamo convinti che il problema vada affrontato direttamente nei locali e con gli operatori, prima ancora che con i giocatori. Per questo abbiamo previsto una formazione specifica per i preposti che sono la figura di riferimento che opera nelle nostre sale. Un preposto deve essere in grado di affrontare questo tipo di problema qualora si verificasse. Anche se, fortunatamente, i casi di gioco patologico sono molto più rari di quanto si voglia far passare in questo momento, è fondamentale essere in grado di gestire anche una singola situazione e già dalle prime avvisaglie. E un operatore 'formato' deve conoscere e, se possibile, riconoscere un giocatore a rischio patologia. Del resto, non siamo i soli ad essere di questo avviso: semmai potremo dire di essere stati lungimiranti. Non è un mistero, infatti, che nella prossima normativa tedesca messa a punto in questi giorni dal governo locale diventi un obbligo la formazione degli operatori su questa materia. Ma senza superare i confini nazionali, basta ricordare le parole del direttore generale dei Monopoli, Luigi Magistro, che ha sottolineato appena qualche mese fa la necessità di questo tipo di intervento. E in questo noi siamo ormai molto avanti e già operativi”.

Obiettivo senza dubbio non semplice, quello di individuare un soggetto 'a rischio'?

“Assolutamente no. Per questo non abbiamo mai pensato di fare una formazione 'fatta in casa' e quindi circoscritta all'interno del settore ma, al contrario, abbiamo coinvolto esponenti del mondo scientifico che affrontano quotidianamente il problema e che possono fornire ai preposti le informazioni necessarie per individuare e rispondere a questo disagio. Il corso deve essere come quelli che si fanno per l'antincendio o per il pronto soccorso: è chiaro che, in caso di emergenza, l'operatore deve comunque chiamare i vigili del fuoco o l'ambulanza, ma deve anche essere in grado di gestire sul momento le situazioni critiche. Così avviene per il gioco patologico: non dobbiamo certo sostituire l'intervento del preposto a quello degli esperti, ma prima di arrivare al fatto che un giocatore si rivolga a un centro di ascolto o componga il numero verde del Sert, bisogna che sia l'operatore a rendersi conto della necessità di intervenire”.

Come funziona, quindi, questo corso di formazione rivolto ai preposti?

“Il corso di formazione è pensato per essere in grado di rispondere a tutte le domande che scaturiscono nell'affrontare il tema della dipendenza e, più in generale, del gioco responsabile. Per questo abbiamo coinvolto dei professionisti, attraverso il supporto di Articolo1 – società specializzata nella formazione – e dell'associazione, e suddiviso il corso in quattro moduli, per affrontare il tema sotto il profilo tecnico, legale, giuridico e sociale e, infine, con un attento sguardo alla comunicazione, con particolare attenzione alle nuove disposizioni dettate dal Balduzzi”.

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