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Il sindaco di Arezzo, Fanfani: "Restrizioni per le sale gioco e divieto della pubblicità"

06 maggio 2013 - 14:23

“Stiamo definendo con la polizia municipale l’intensificazione dei controlli, sia all’interno che all’esterno delle sale giochi. Contiamo di definire una serie di azioni che vincolino e limitino maggiormente l'apertura di nuove sale giochi. Nel ‘regolamento per l’applicazione dell'imposta comunale sulla pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni’ vogliamo poi verificare la possibilità il vietare la pubblicità del gioco d’azzardo sul territorio comunale. Infine intendiamo aprire un confronto con tutti i soggetti istituzionali e sociali interessati al problema per progettare e attivare  una campagna di comunicazione sociale rivolta a contrastare il fenomeno”. La giunta comunale annuncia le azioni del Comune di Arezzo contro il gioco d’azzardo attraverso le parole del sindaco Giuseppe Fanfani che ha già attivato, ognuno per le sue competenze, gli assessori Bennati, Magnanensi, Caremani, Romizi. Bracciali (Pd Arezzo): “Creare 'zone franche' per sale gioco e dare potere ai sindaci" Emilia Romagna, udienza conoscitiva sul ddl regionale sul gioco Sgi a Veltroni: "Accuse su gioco e malavita false&qu

Scritto da Sm

“Siamo consapevoli che abbiamo di fronte una strada in salita. Fondamentale è un’iniziativa parlamentare che modifichi la normativa statale attuale che non solo non limita ma addirittura stimola l’apertura di sale giochi. Le procedure amministrative sono integralmente nelle mani dell’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato. I Comuni sono privati di ogni efficace azione d’interdizione: chi vuole aprire una sala giochi deve solo farsi autorizzare dall'Aams, a Roma, senza alcuna verifica da parte degli enti locali. Per questa ragione chiederemo sia all’Anci che ai nostri deputati e senatori di attivarsi in sede parlamentare”, aggiunge.

Non siamo di fronte, comunque, solo ad un problema amministrativo. “Sul versante della sicurezza abbiamo una possibile contiguità tra gioco d’azzardo e criminalità. Per questa ragione lavoreremo ad un’azione congiunta tra la nostra Pme, la Prefettura e quindi con le forze dell’ordine che operano sul territorio. Sul versante sociale, la ludopatia rappresenta una vera e propria mina per la stabilità di molte famiglie e un dramma sociale. Lo Stato non può più far finta di niente: si parla di quasi mezzo milione di persone coinvolte. E l’unica cosa che viene fatta è l’incremento dei ‘gratta e vinci’. La crisi economica accentua il tentativo di trovare improbabili vie d’uscita. Il gioco d’azzardo, in questo quadro, finisce per diventare un ulteriore fattore d’impoverimento delle famiglie maggiormente esposte al disagio sociale. Infine voglio ricordare che il gioco d’azzardo è praticato nei locali e nelle piazze “fisiche” ma anche, è sempre di più, in quelle online. Un aumento del giro d’affari testimoniato dai forti investimenti pubblicitari che si stanno verificando. Anche in questo settore è necessaria una seria e rapida azione da parte dello Stato”, conclude.

 

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