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La Sapar scrive a 'Il Tirreno': 'Dannosa la regolamentazione del gioco in Toscana'

18 dicembre 2014 - 17:15

Ecco il testo della lettera scritta dal presidente dell'Associazione Nazionale Sapar, Raffaele Curcio, al direttore Omar Monestier, riguardante l’articolo “Slot e scommesse: in Toscana vietate nuove aperture.

Scritto da Redazione
La Sapar scrive a 'Il Tirreno': 'Dannosa la regolamentazione del gioco in Toscana'


"Gent.mo Direttore Omar Monestier,
ho letto con estremo interesse l’articolo “Slot e scommesse: in Toscana vietate nuove aperture”, scritto dal giornalista de “Il Tirreno” Mario Lancisi, e in qualità di presidente dell’Associazione Nazionale Sapar, che rappresenta oltre 1.500 tra gestori e produttori di macchine da intrattenimento, vorrei esprimere una mia riflessione sull’argomento.
L’approvazione delle modiche alla legge 57 del 18 ottobre del 2013 sul gioco d’azzardo patologico (GAP), che vieta l’apertura di centri di scommesse e di spazi per il gioco con vincita in denaro ad una distanza inferiore a 500 metri, misurata in base al percorso pedonale più breve, da istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto, centri socio-ricreativi e sportivi o strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale, non risolverà certamente il problema del GAP, perché i giocatori patologici si sposteranno su altre offerte di gioco, comprese quelle illegali, che nel frattempo continuano a proliferare.
Il risultato di questo provvedimento sarà, piuttosto, la chiusura di numerose aziende legali che hanno fatto e programmato investimenti, con la conseguente perdita di posti di lavoro per migliaia di famiglie, nonché le sottrazione di risorse economiche allo Stato.
Rimango sorpreso dal fatto che ancora una volta le istituzioni si prodighino per individuare delle sanatorie per regolarizzare a livello fiscale i CTD, come dimostrano gli emendamenti contenuti nella Legge di Stabilità, ancora la vaglio delle Camere, mentre continuano ad ignorare la realtà delle imprese che lavorano nell’assoluta legalità e rischiano di cessare la propria attività.
Su un punto siamo certamente d’accordo: bisogna intervenire per cercare di contrastare il fenomeno del GAP. Per farlo è necessario favorire una maggiore educazione al consumo da parte dei giocatori maggiorenni, e promuovere iniziative rivolte ai minorenni per informarli sui divieti e aiutarli a concepire il gioco come un momento di sano divertimento e socialità, e non un’occasione per poter cambiare la propria vita. A tal proposito ci siamo già attivati con un ciclo di corsi di formazione sul GAP rivolto agli operatori del settori, che speriamo di estendere in tutta Italia.
Voglio sottolineare che contro questi provvedimenti vessatori nei confronti del settore gioco, la Sapar è pronta a tutelare le aziende proponendo un ricorso dinnanzi alla Corte di Giustizia Europea, per vedere riconosciuti i legittimi diritti di chi fa imprese nella legalità e nel rispetto delle leggi".

 

 

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