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Pucci (As.Tro): 'Riordino, che fine faranno le imprese del gioco?'

15 novembre 2016 - 14:44

Alla riunione del Consiglio direttivo nazionale, il presidente As.tro, Massimiliano Pucci, chiede al Governo di dare risposte sulla sorte delle imprese del gioco.

Scritto da Ac
Pucci (As.Tro): 'Riordino, che fine faranno le imprese del gioco?'


Bologna - "Bisogna trovare una soluzione. Per i nostri addetti (50 mila circa) che dal primo di gennaio (o primo di settembre cambia poco) dobbiamo lasciare a casa, per i 2 miliardi di euro di nostra esposizione bancaria improvvisamente deteriorata (generati da 3 leggi di Stabilità di 'mero prelievo dai nostri conti economici), e per le migliaia di procedure concorsuali che nel 2017 saranno aperte dalle
società di gestione di apparecchi leciti".

 

Lo chiede Massimiliano Pucci, presidente dell'associazione As.Tro dalla riunione del Consiglio direttivo nazionale a Bologna del 15 novembre.

 

"La proposta avanzata dal sottosegretario al Mef ha luci ed ombre, sia chiaro: essa recepisce i buoni principi della riduzione dell’offerta (troppo ampia), e della formazione obbligatoria per chi propone la slot al pubblico. Ma se per affermare 'un po’ di buono' si sente il bisogno di epurare una categoria, allora è chiaro come ci si trovi al cospetto di una ossessione contro un prodotto (la slot a moneta con vincita limitata) e una classe di imprese (i relativi proprietari). E’ forse una rappresaglia per i '500 milioni' del 2015 non interamente percepiti in tempo? Sarebbe il colmo, visto che proprio As.Tro, in un confronto aperto a tutte le categorie avvenuto all’interno del Dicastero, aveva trovato con il sottosegretario Baretta la soluzione per superare la insostenibilità giuridica ed economica della norma governativa e raggiungere l’obiettivo della piena riscossione, (soluzione poi inspiegabilmente dimenticata nei cassetti dell’Ufficio del sottosegretario). E’ forse una rappresaglia per essere sopravvissuti, nel 2016, al totale ricambio del parco Awp abbinato all’aumento del Preu e alla diminuzione delle ore di accensione degli apparecchi imposto dai Comuni? Sarebbe il colmo, visto che grazie alle centinaia di milioni di euro di debito contratte dai gestori, gli stessi hanno aggiornato i congegni alla nuova normativa garantendo un incremento del flusso erariale ben superiore a tutte le previsioni della ragioneria statale", sottolinea Pucci.

Di fronte alla proposta in materia di riordino dei giochi che verrà discussa in sede di Conferenza Unificata Stato Regioni ed enti locali del 17 novembre, il presidente As.Tro sottolinea che il Governo non riduce l’offerta ma la 'riposiziona': "nessuna lotteria in meno (anzi una in più), nessuna scommessa in meno (anzi una in più), nessuna Vlt in meno. Nessuno 'stop' alle nuove ed ulteriori sale, ma triplicazione delle
stesse in virtù all’escamotage del 'super-bando introdotto nell’ultima legge di Stabilità'. L’unico dato certo è che lo Stato propone la ricetta di 'far confluire' tutti i potenziali utenti del gioco legale solo in locali dove 'si punta forte per vincere forte', eliminando (solo) l’offerta 'light' del circuito (quella della Awp a moneta con partite da un euro e vincita massima da 100 euro)".
 

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