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Piemonte, Curcio (Sapar): 'Legge regionale Gap non tutela giocatori'

09 maggio 2018 - 13:15

Il presidente di Sapar, Raffaele Curcio, commenta le dichiarazioni del consigliere piemontese di Forza Italia, Claudia Porchietto, che critica legge regionale sul Gap.

Scritto da Redazione
Piemonte, Curcio (Sapar): 'Legge regionale Gap non tutela giocatori'

 

“Le dichiarazioni della consigliera regionale piemontese Claudia Porchietto dimostrano che la politica sta cominciando ad aprire gli occhi, osservando l’inutilità, anzi, la pericolosità del proibizionismo nei confronti degli apparecchi per il gioco lecito. La Sapar continuerà con ogni mezzo a sensibilizzare amministrazioni e opinione pubblica sul danno che distanziometri e limitazioni orarie stanno arrecando non solo alle aziende di gestione ma anche al giocatore potenzialmente patologico”.


Così il presidente dell’Associazione Nazionale Sapar, Raffaele Curcio, commenta le dichiarazioni del consigliere della Regione Piemonte, Claudia Porchietto (Fi), che critica la legge regionale sul Gap per gli effetti sull'occupazione nel settore.


“Dopo quasi 7 mesi dall’entrata in vigore della legge regionale n. 9/2016 in materia di gioco - prosegue Curcio - abbiamo avuto come unici risultati l’aumento della disoccupazione, la chiusura di numerose aziende e la ricomparsa sul territorio di apparecchi illeciti. Nessuna tutela per il giocatore patologico quindi, anzi, lo si sta spingendo verso territori incontrollabili e difficili da gestire, come l’online e l’illegale. Mi auguro che alle dichiarazioni della consigliera facciano eco anche quelle di altri esponenti della nostra amministrazione nazionale”.
 

LE DICHIARAZIONI DI PORCHIETTO - "In Piemonte abbiamo voluto a tutti i costi correre dietro alla demagogia, abbiamo votato una legge contro la ludopatia, mettendo in ginocchio un settore, quello delle macchinette legali nei bar, ma non abbiamo sconfitto la malattia, anzi abbiamo spinto le persone a guardare al mondo dell'illegalità o a varcare i confini regionali.
Dobbiamo prendere atto dell'errore di valutazione fatto e cercare di ricomporre una frattura, studiando come aiutare le migliaia di persone che soffrono di questa patologia, ma lo Stato deve fare la sua parte, perchè non serve vietare sul territorio se poi online trovi di tutto e soprattutto vedi la sera in tv o durante il giorno senti alla radio la pubblicità del gioco online. Non possiamo usare due pesi e due misure", ha affermato Claudia Porchietto.
 
 

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