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Rottamazione slot, Tar Lazio boccia ricorso società di noleggio

06 luglio 2018 - 10:28

Il Tar Lazio respinge la domanda cautelare di una società di noleggio contro il decreto di Adm sulla rottamazione delle slot dismesse.

Scritto da Fm
Rottamazione slot, Tar Lazio boccia ricorso società di noleggio

 

"Ad un primo sommario esame proprio della fase cautelare, non appare sussistere il fumus in quanto la procedura di smaltimento e distruzione degli apparecchi in questione è imposta dalla norma rispetto alla quale il decreto impugnato sembra essere meramente attuativo.
Sotto il profilo del periculum che le disposizioni gravate prevedono delle alternative alla distruzione degli apparecchi dismessi, potendo gli stessi essere ceduti all’estero o essere utilizzati, per un periodo fino a 6 mesi dalla cessazione di efficacia dei relativi titoli autorizzatori".

 

Queste alcune delle motivazioni con cui il Tar Lazio respinge la domanda cautelare avanzata da una società di noleggio di apparecchi da gioco contro l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per l'annullamento del decreto del Direttore della Direzione Centrale Gestione Tributi e Monopolio  Giochi dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli del 30 marzo che attua la legge di Bilancio 2018 prevedendo una specifica procedura obbligatoria per lo smaltimento e la distruzione degli apparecchi da gioco di cui all'art. 110, co. 6 lettera a) Tulps, dismessi dal mercato; della determinazione direttoriale dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli recante le modalità attuative del decreto; della Comunicazione del 24 maggio 2018 del Direttore dell'Ufficio apparecchi da intrattenimento dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli recante ulteriori chiarimenti sulle modalità attualità del D.D. 30 marzo 2018.
 
 
Il Tar Lazio infine ritiene "che nel bilanciamento dei contrapposti interessi tra quello della ricorrente a conservare gli apparecchi dismessi per una eventuale utilizzazione delle loro componenti per manutenere quelli ancora in uso e quello dell’Amministrazione procedente ad evitare il pericolo di un loro utilizzo illecito che potrebbe arrecare danno alla salute, all’ordine pubblico e alla pubblica fede dei giocatori, quest’ultimo deve ritenersi indubbiamente prevalente".
 

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