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Sapar Puglia: 'Distanziometro iniquo e inutile'

29 ottobre 2018 - 17:28

Sapar Puglia chiama alla mobilitazione contro l'entrata in vigore del distanziometro.

Scritto da Redazione
Sapar Puglia: 'Distanziometro iniquo e inutile'

 

La delegazione pugliese della Sapar, l’associazione che riunisce imprese e operatori dei servizi apparecchi per le pubbliche attrazioni ricreative invita i suoi aderenti e tutti i lavoratori del settore alla manifestazione indetta dalle organizzazioni sindacali per martedì 30 ottobredi fronte alla sede del consiglio regionale della Puglia dalle ore 10.00 per protestare sulla mancata proroga all’entrata in vigore della Legge Regionale che attraverso il “distanziometro” introduce il divieto di ubicazione di tutti gli esercizi in cui si pratica il gioco legale a meno di 500 metri dai luoghi definiti “sensibili”. Sapar Puglia ritiene che tale provvedimento in attesa dell’attuazione da parte del governo del Testo Unico, determini gravissime ripercussioni sul settore con una perdita stimata di 20mila posti di lavoro e la chiusura immediata di circa l’80per cento delle attività, "consegnando il monopolio del gioco legale alla criminalità organizzata. Tutto questo senza risolvere le problematiche del gioco patologico". Sapar Puglia invita tutti gli operatori alla mobilitazione generale che vede il coinvolgimento e l’adesione di altre associazioni di categoria.

IL COMMENTO DI DISTANTE - “Il distanziometro – sottolinea il presidente della delegazione pugliese Sapar Domenico Distante - è un criterio arbitrario e irrazionale alla luce degli ultimi rapporti Eurispes e dello studio dell’Istituto Superiore della Sanità dai quali con il distanziometro non emerge alcun riscontro positivo se non una ghettizzazione degli operatori a beneficio dei clan malavitosi. Colpevolizzare attraverso l’alibi del gioco patologico migliaia di piccole e medie imprese vuole dire distruggere la parte sana e l’economia del territorio con pesanti ricadute occupazionali. Sapar Puglia sollecita il presidente della Regione Emiliano e l’intero Consiglio Regionale a riconsiderare gli effetti devastanti di un provvedimento che definisce "iniquo e inutile".

 

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