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Giochi, Sapar: 'A rischio 150mila posti di lavoro'

06 febbraio 2019 - 10:09

Oggi, 6 febbraio, l'associazione Sapar presenta iniziative a tutela del gioco legale, mentre la Questura di Roma 'sospende' la manifestazione di Agcai.

Scritto da Redazione
Giochi, Sapar: 'A rischio 150mila posti di lavoro'

“I recenti provvedimenti varati dal governo provocheranno gravi pregiudizi alle piccole e medie imprese del comparto, con pesanti ricadute occupazionali che coinvolgeranno in tutta Italia 150mila lavoratori. Sapar intende salvaguardare le aziende del settore perseguendo in tutte le sedi gli obiettivi prioritari di tutela e difesa delle attività d’impresa e dei posti di lavoro”.

 

A ribadirlo è l'associazione che riunisce i produttori, costruttori e gestori degli apparecchi da intrattenimento in vista della conferenza stampa indetta dal presidente Domenico Distante per oggi, 6 febbraio alle ore 16, terrà presso la sala stampa della Camera dei Deputati.

 

All’incontro con i giornalisti parteciperanno Michela Rostan deputata di Leu e vicepresidente della XII Commissione Sanità e Affari Sociali della Camera, Mauro D’Attis, deputato di Forza Italia. Ubaldo Pagano, deputato del Pd, e Carmelo Miceli, deputato del Pd.
 
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AGCAI: “QUESTURA CI TOGLIE IL PERMESSO” - Dovrà concludersi prima del previsto la manifestazione promossa da Agcai - Associazione gestori e costruttori apparecchi   da intrattenimento dallo scorso 31 gennaio per attirare l'attenzione del Governo sulla situazione del settore. Secondo quanto si legge in una nota diramata dall'associazione, la Questura di Roma ha chiesto di lasciare libera la piazza per altre manifestazioni. “La nostra sensazione è che non ci sia in questo governo un responsabile dei giochi che si assuma la responsabilità della situazione, e con il quale confrontarsi. Quindi non è che non vogliano riceverci, proprio non possono.
Di Maio dice quello che gli dicono di dire e poi sbaglia post, non sapendo che in piazza non ci sono i gestori service che mandano i concessionari, come gli avevano detto illustrandogli il progetto, ma i gestori noleggiatori, che sul progetto non esistono perché in via di estinzione. Non avevano previsto che i noleggiatori (solo loro) manifestassero creando un caso ormai nazionale e politico.
Forse la decisione di prendere qualche giorno di tempo è giusta e gliela concediamo, ma ritorneremo più carichi che mai quanto prima”.
 

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