Slot scollegate da Adm, Cassazione: 'Dimostrare colpa dell'esercente'
Per la Cassazione bisogna verificare se il controllo del collegamento di apparecchi da gioco alla rete telematica di Adm spetti all'esercente.
Scritto da Fm
"Il ricorso pone una questione di diritto che all'evidenza trascende il profilo della sindacabilità della ricostruzione in fatto dell'esimente, trattandosi di verificare se il controllo del collegamento della macchina alla rete telematica della Aams sia attività esigibile dall'esercente del locale aperto al pubblico nel quale la macchina è installata".
Con questa motivazione, la Corte di Cassazione ha rimesso alla pubblica udienza e rinviato a nuovo ruolo la causa riguardante una sentenza del Tribunale di Arezzo che ha rigettato l'appello proposto dal ministero dell'Economia e delle finanze -Adm avverso la sentenza del Giudice di pace di Bibbiena nei confronti del rappresentante legale di un bar nel quale era installato un apparecchio da gioco risultato non collegato alla rete telematica dei Monopoli.
In particolare, si legge nella sentenza della Cassazione, "secondo il Tribunale non era dimostrata la conoscenza o conoscibilità in capo all'esercente della circostanza che la macchina non fosse collegata alla rete, nel silenzio del concessionario del servizio, mentre dal verbale di sequestro si evinceva come gli stessi verbalizzanti avessero potuto accertare la mancanza di collegamento solo attraverso la comunicazione con l'Ispettorato compartimentale dei Monopoli di Stato di Perugia".
Con l'unico motivo di ricorso il ministero e i Monopoli hanno denunciato "violazione o falsa applicazione degli artt. 110, comma 9, lettera c), r.d. n. 773 del 1931 (Tulps), 3 I. n. 689 del 1981, 5 cod. pen." contestando che "le circostanze indicate dal Tribunale non sarebbero idonee ad escludere la colpa dell'esercente, che aveva consentito l'uso dell'apparecchio da gioco in assenza del necessario collegamento con Adm".