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Mazzucato (Acmi): 'Porte aperte all'innovazione, ma deve essere sostenibile'

07 novembre 2019 - 08:55

Il presidente di Acmi Interactive, Roberto Mazzucato, commenta a GiocoNews.it l'invio a Bruxelles del decreto tecnico sulle AwpR che si scontra con l'aumento del Preu.

Scritto da Ac
Mazzucato (Acmi): 'Porte aperte all'innovazione, ma deve essere sostenibile'

 

“La regolamentazione tecnica della nuova generazione di apparecchi da remoto è qualcosa che aspettavamo, che consideriamo inevitabile e, in parte, indispensabile: ma con l'incremento della tassazione sopraggiunto in questi mesi, diventa purtroppo insostenibile”.

Roberto Mazzucato, presidente di Acmi Interactive, realtà associativa che rappresenta i costruttori di apparecchi da intrattenimento in Italia, commenta così l'invio a Bruxelles delle nuove regole tecniche che definiscono la futura generazione di slot “da remoto”. 

 

“A livello generale – spiega – la nostra posizione è sempre stata chiara e netta: ben venga qualunque miglioramento volto al contrasto del gioco minorile, come può essere percepita l'introduzione della tessera sanitaria.
Ben vengano l'incremento della sicurezza e il contrasto all'illegalità, che sembrano essere garantiti dall'impiego di nuove tecnologie: e ben venga anche il miglioramento di processo che questa nuova evoluzione promette di portare.
Il problema, però, è che queste macchine che dovranno essere realizzate da noi produttori, poi dovranno essere anche comprate da qualcuno: e guardando la nuova marginalità che si va definendo con l'ulteriore inasprimento della tassazione, ad oggi sembra impensabile che possa esserci la capacità per qualunque tipo di investimento”.
 
 
Il presidente di Acmi Interactive, in particolare, sottolinea come questo nuovo passaggio generazionale degli apparecchi da intrattenimento, pur essendo ampiamente auspicato da una parte della filiera, non sia affatto a costo zero per gli addetti ai lavori, di qualunque categoria. Anzi. “Questa modifica delle macchine, proposta attraverso un obbligo normativo, si traduce inevitabilmente in un onere per l'intera filiera, a causa dei costi di produzione, certificazione e installazione dei prodotti, nonché di adeguamento delle infrastrutture. Pertanto il Legislatore deve chiedersi prima di tutto se tale passaggio è veramente sostenibile, alle condizioni attuali, in virtù della marginalità attuale futura, tenendo conto dei livelli di tassazione previsti. La sostituzione degli apparecchi sarà totale, e ciò significa che il costo sarà più che significativo.
Bisogna anche considerare, peraltro, i costi operativi per la gestione del prodotto, che abbiamo stimato essere superiori di almeno una volta e mezzo rispetto a quelli delle attuali Awp, visto che la 'bollinatura' della scheda di gioco, per esempio, richiede una gestione completamente diversa di tutti i processi di manutenzione”.
 
 
Insomma, secondo il leader Acmi, questo nuovo prodotto, con lo schema di tassazione attuale, non ha margini. Ben venga, quindi, il salto in avanti, ma chi lo paga? “Se è vero che il gioco legale deve essere fatto con un prodotto più avanzato, allora che sia lo Stato a finanziare questo tipo di processo”, spiega Mazzucato. “Del resto, da che mondo è mondo, quando vengono imposti degli investimenti per finalità pubbliche, come l'incremento della sicurezza e dei livelli di garanzia, le aziende vengono in genere incentivate alla sostituzione delle apparecchiature precedenti.
Cosa che qui non avviene, anzi.
Già oggi non ci sono margini per recuperare gli investimenti relativi alla sostituzione di un apparecchio di attuale generazione, la cui sostituzione è stata imposta dal precedente inasprimento del Preu bilanciato dalla riduzione del payout.
Figuriamoci cosa potrà accadere nei prossimi anni, con l'ulteriore aumento del prelievo. Peggio ancora, poi, pensando ai rischi a cui si va incontro nel futuro, visto che la storia ci insegna che ciò che paghiamo oggi potrebbe essere aumentato l'anno successivo, da una manovra all'altra”.
 
 
A meno che gli incentivi non arrivino in maniera diversa o, magari, indiretta, sgravando gli operatori di qualche balzello. Come sembra proporre il presidente dell'associazione dei costruttori: “La domanda che ci si pone oggi è: essendo stati 'dematerializzati' i documenti di nulla osta oggi necessari per la commercializzazione e messa in esercizio di una slot, che nel nuovo processo verranno finalmente digitalizzati, verranno eliminati anche i costi ad essi connessi? Già questo potrebbe essere un passaggio significativo, visto che il costo dei nulla osta è stato un altro elemento preso di mira dal legislatore e oggetto di vari rincari”.
 
 
Quello che deve essere chiaro, in sintesi, per Mazzucato, è che l'aggiornamento del prodotto e l'innalzamento del livello tecnologico è un qualcosa di ragionevole e necessario: ma deve essere praticabile per le imprese. Cosa che non appare possibile guardando al mercato che si va configurando dalla stesura della prossima manovra finanziaria.
 

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