skin

Onori (Sapar): 'Leggi locali sul gioco, accanimento solo sugli apparecchi'

18 febbraio 2020 - 09:10

Il consigliere di Sapar Franco Onori punta il dito contro il proliferare di leggi regionali e regolamenti comunali e di limiti soprattutto per gli apparecchi da gioco.

Scritto da Redazione
Onori (Sapar): 'Leggi locali sul gioco, accanimento solo sugli apparecchi'

La giornata di domani, 19 febbraio, potrebbe essere decisiva per la futura regolamentazione delle attività di gioco del Lazio, vista la calendarizzazione nella seduta del consiglio regionale della discussione del Collegato al Bilancio, comprensivo di limitazioni a livello territoriale e orario, anche per quelle già esistenti alla data di entrata in vigore della legge.

 

Un'ipotesi catastrofica per il settore, che negli ultimi giorni – dopo le buone notizie da Campania e Basilicata, e in vista del varo della nuova legge del Piemonte, con l'apertura di una consultazione pubblica in merito - ha moltiplicato gli appelli alla politica regionale e nazionale per favorire la modifica della normativa proposta nel Lazio e l'agognata adozione di una legge nazionale che metta fine alla babele di lacci locali e all'espulsione del gioco legale dai territori.

 

A tornare sulla questione è l'associazione Sapar, attraverso il consigliere della delegazione del Lazio, Franco Onori.
"Ai Comuni profani potrebbero sembrare solo delle regole che gli 'attenti' amministratori locali emanano per 'salvaguardarli' ma in gioco c’è di più, molto di più.
Perché se si analizzano con attenzione tutte le varie leggi regionali, ed i vari regolamenti comunali a cui si riferiscono, non si può fare a meno di notare una serie di aspetti a dir poco 'strani'.
Le varie coalizioni di Governo che si sono succedute negli ultimi anni, cavalcando l’onda demagogica del contrasto al gioco d’azzardo patologico hanno perpetrato un vero e proprio accanimento fiscale/normativo su un solo prodotto di gioco pubblico, quello degli apparecchi da intrattenimento, l’unico in cui è ancora viva (se pur malandata) una rete aziendale ancora non totalmente riconducibile alle multinazionali", rimarca Onori.
 
"Il tutto sembra ancor più 'strano' se ci si accorge che l’accanimento fiscale/normativo di cui sopra, che sarebbe dovuto servire ad arginare il gioco (un solo gioco!), oltre a devastare migliaia di aziende sane ed integerrime e la relativa filiera occupazionale, ha prodotto nel corso degli ultimi 5 anni un aumento della spesa dei giocatori di circa 700 milioni di euro ed un corrispondente aumento di gettito per lo Stato di circa 1 miliardo e 400 milioni di euro!
Il gioco va ridotto, ma un solo gioco!", prosegue il consigliere di Sapar.
 
 
"Le stesse forze politiche attualmente al Governo sono le più attive nel cercare di emanare, a livello regionale e comunale, norme per 'contenere il Gap', di un solo gioco sia chiaro! Come? Espellendo di fatto il settore degli apparecchi da intrattenimento con leggi e regolamenti che anche Aristotele faticherebbe a comprendere.
Quando si fanno notare queste forti contraddizioni ai vari politici ed attivisti 'No slot' questi cascano dal pero o alzano gli occhi al cielo ma siamo però certi che quando le piccole e medie imprese operanti nel settore degli apparecchi da gioco saranno state cancellate, con l’oligopolio di 2/3 multinazionali, la 'ludopatia' sparirà d’incanto ed una legge nazionale metterà fine alla Babilonia della normativa territoriale", conclude Onori.
 

Articoli correlati