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Marcotti (SgI): 'Con le leggi regionali sul gioco i bandi saranno un flop'

20 febbraio 2020 - 15:04

Italo Marcotti, vice presidente di Sistema gioco Italia, punta il dito contro le leggi regionali sul gioco e l'effetto che potrebbero avere sui bandi di fine anno.

Scritto da Fm
Marcotti (SgI): 'Con le leggi regionali sul gioco i bandi saranno un flop'

"Il settore ha bisogno di regole certe, necessità certificata dal Consiglio di Stato pronunciatosi riguardo il futuro bando. La norma votata dalla Regione Lazio è l’ennesima riprova di come solo una legge a carattere nazionale possa riportare ordine in un mercato stravolto dalla schizofrenia dei legislatori locali".

Lo puntualizza Italo Marcotti, vice presidente di Sistema gioco Italia, a commento dell'approvazione al consiglio regionale del Lazio dell'articolo del Collegato al Bilancio che ha reso retroattiva la legge sul gioco varata nel 2013. 

 

"Roma ne sarà un esempio lampante. Simulando l’applicazione sulla Capitale troveremo che insistono oltre 5.000 punti sensibili, con una possibilità di insediamento dello 0,74 percento del territorio. Riassumo il tutto in una sola parola: proibizionismo. Si camuffa la cancellazione della rete di gioco pubblico con la scusante del riordino. Se le condizioni prodromiche al bando sono le normative regionali ritengo che lo Stato dovrà trovare nuove coperture perché i bandi saranno un flop".
 
 
Nell'aprile 2019 il Consiglio di Stato, con due differenti pronunce, una per il bando sulle scommesse e una per il bando per il bingo, aveva evidenziato al ministero dell'Economia e delle finanze che chiedeva un parere in merito come nel definire i testi non fossero stati considerati né la "questione territoriale" né l'intesa sul riordino dei giochi raggiunta in Conferenza unificata del 2017.
I giudici hanno evidenziato come nei documenti di gara non sembra siano state prese in adeguata considerazione le problematiche inerenti il rapporto tra i punti vendita previsti dal bando “e la nota tendenza degli enti locali a introdurre in via amministrativa limiti di concentrazione e limiti distanziali da aree sensibili”.
 

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