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Distante (Sapar): 'Gioco legale, basta discriminazioni'

26 ottobre 2020 - 11:51

Facendo sue le parole del Dg Minenna (Adm), Distante (Sapar) chiede alla politica di porre fine 'all’accanimento discriminante' verso il gioco lecito', pensando piuttosto a colpire quello illegale.

Scritto da Redazione
Distante (Sapar): 'Gioco legale, basta discriminazioni'

"Se la politica ascoltasse chi conosce veramente le dinamiche relative al settore del gioco di Stato, forse non ci troveremmo ora in questo baratro che sta portando alla chiusura dell’intero comparto. Ringrazio il direttore generale di Adm Marcello Minenna che ha ricordato ancora una volta che quello che va colpito è il gioco illegale non quello lecito, così come confermato da grandi banche di investimento e studi scientifici.
Il mondo della politica deve ascoltarci una volta per tutte: basta con l’accanimento discriminante nei confronti del gioco lecito, si intraprendano piuttosto delle iniziative atte a sgominare definitivamente il gioco illegale".

Così Domenico Distante, presidente dell'associazione Sapar, interviene in merito alla recente audizione al Senato della Repubblica di Marcello Minenna, in cui il direttore generale dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli ha evidenziato la necessità di un testo unico sul gioco e chiesto di contrastare il gioco illegale, senza penalizzare quello legale.
 
Un tema se possibile ancora più di attualità alla luce del nuovo Dcpm per il contenimento del Covid-19 che ha chiuso quasi tutto il gioco terrestre fino al 24 novembre.
 
“Se anche il direttore di Adm, sulla base di studi scientifici, conferma che la quota del gioco illecito è pari a quello legale, allora non mi spiego per quale motivo i nostri amministratori da anni ormai siano impegnati a contrastare il gioco legale di Stato, attraverso decreti, leggi di bilancio, distanziometro e regolamenti locali. Se anche Minenna evidenzia la necessità di un testo unico sul gioco vuol dire che è indispensabile una proroga di 36 mesi per le concessioni a tutela delle piccole e medie imprese".
 
"Questa volta si spera che i gestori possano essere parte integrante del sistema concessorio e non solo spettatori. Da sempre siamo in prima linea sul tutto il territorio e da sempre garantiamo che il gioco pubblico possa essere fruito in sicurezza dall’utenza, accollandoci tutti i rischi.
Se avessero impegnato le stesse energie per contrastare il gioco non regolamentato, allora forse oggi 150mila persone non starebbero lottando per conservare un posto di lavoro e il Governo potrebbe contare su un gettito fondamentale per le casse dello Stato”, conclude Distante.
 
 

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