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As.tro a Regione Emilia-Romagna: 'Legge gioco, nessun beneficio nella lotta al Dga'

04 dicembre 2020 - 14:51

L'associazione As.tro scrive alla Regione Emilia Romagna evidenziando i motivi per cui è necessario correggere a legge regionale sul gioco.

Scritto da Redazione
As.tro a Regione Emilia-Romagna: 'Legge gioco, nessun beneficio nella lotta al Dga'

Il quadro che emerge dalla “relazione valutativa” sugli effetti della legge dell'Emilia Romagna 5/2013 in materia di gioco, messa a punto dalla giunta regionale e trasmessa all'assemblea legislativa, impone alle forze politiche regionali l’avvio di una seria riflessione che sia finalizzata ad elaborare quelle correzioni alla legge necessarie a ripristinare una più equilibrata comparazione degli interessi coinvolti.

Torna a spiegarlo, stavolta ai diretti interessati, l'associazione As.tro alla luce di quanto emerso dalla relazione stessa, ossia che l'applicazione del cosiddetto “distanziometro”, anche alle imprese già legittimamente esistenti all’entrata in vigore della legge, ha determinato la progressiva espulsione delle attività di gioco legale. La “relazione valutativa” conferma questa realtà, attestando che sono state già chiuse centinaia di punti gioco.

Tuttavia, aver sacrificato un intero settore economico con l’intento di fronteggiare la dipendenza da gioco non è servito a molto. La “relazione valutativa” attesta, infatti, il totale fallimento della legge 5/2013 sul fronte sanitario: "il numero di persone assistite dai servizi per le dipendenze delle Ausl è in costante aumento", si legge nel documento.

Da queste risultanze la lettera inviata da As.tro alle istituzioni regionali, a iniziare dal governatore Stefano Bonaccini.
Nella missiva, il presidente As.tro, Massimiliano Pucci, sottolinea il testo di legge porta come implicita premessa la scelta di "sacrificare in maniera radicale, mediante il loro sostanziale disconoscimento, gli interessi della tutela dell'occupazione e dell'impresa a quello della salute pubblica".

L'associazione si sofferma, inoltre, sul "sostanziale effetto espulsivo di un'attività economica lecita", ma anche sulle "ricadute occupazionali", con il dato relativo e derivante dalle chiusure delle attività che è stato omesso dalla relazione. Una omissione che "sminuisce la completezza di una relazione funzionalmente deputata a valutare tutti gli effetti applicativi della legge". La As.tro colma la lacuna, segnalando, come emerso dallo studio della Cgia di Mestre, che "le persone che perderanno il posto di lavoro per efetto della progressiva applicazione della legge sono state stimate, per difetto, in un numero pari a 3.700 unità".

Quanto al rapporto tra sacrifici economico-occupazionali e benefici sanitari, As.tro sottolinea come la relazione valutativa evidenzia che "il numero di persone assistite dai servizi per le dipendenze delle Ausl è in costante aumento". Quindi, secondo As.tro, "un sacrificio così importante in termini economici e occupazionali non è servito ad attenuare il fenomeno delle dipendenza da gioco".

 

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