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Pucci (As.tro): 'Gioco a rischio default senza sospensione del Preu'

22 marzo 2021 - 14:21

Pucci, presidente di As.tro, evidenzia che il mancato spostamento del versamento del Preu non è sostenibile per la filiera del gioco e significa condannare a morte l’intero comparto.

Scritto da Redazione
Pucci (As.tro): 'Gioco a rischio default senza sospensione del Preu'


"La sospensione del versamento del Preu rimane la questione irrisolta più urgente. Se non arriverà, ci sarà un effetto a catena che farà saltare la filiera".
Queste le parole con cui Massimiliano Pucci, presidente dell’associazione As.tro, fa il punto dopo l’approvazione del decreto Sostegni, spiegando che la misura prioritaria per il settore degli apparecchi da gioco è ancora stata ignorata. 

"Ci aspettavamo uno spostamento del termine per il versamento del Preu, previsto a fine marzo – continua Pucci – Non è possibile continuare a sostenere tutti i costi fissi delle nostre aziende senza un aiuto da parte dello Stato".

Una situazione incomprensibile alla base della quale, secondo il presidente di As.tro "ci possono essere solo due possibilità: o il Governo si è dimenticato di noi o c’è un accanimento pericoloso. Forse si usa la pandemia come pretesto per chiudere il settore. Non ci sono altre spiegazioni: il mancato spostamento del versamento del Preu non è sostenibile per la filiera e significa condannare a morte l’intero comparto".

 

 

CAMPAGNA VACCINALE, AZIENDE AS.TRO ADERISCONO AL PROGRAMMA DI CONFINDUSTRIA - Confindustria in questi mesi si è fatta portavoce della necessità di rafforzare la campagna vaccinale nazionale, proponendo - attraverso la mappatura delle “fabbriche di comunità” – l’utilizzo degli spazi nella disponibilità delle imprese per ampliare la rete dei luoghi deputati alla vaccinazione. Per mappare gli spazi che le imprese potrebbero mettere a disposizione, ha avviato -su base volontaria- un programma di raccolta delle disponibilità da parte delle aziende aderenti.
As.tro, in qualità di associazione aderente a Confindustria Sit, ha condiviso questo programma con le aziende iscritte, raccogliendo la disponibilità di tre importanti realtà imprenditoriali dotate dei requisiti dimensionali richiesti – Ricreativo B Spa, Codwin Srl e Alberici Spa - che hanno messo a disposizione quattro sedi per integrare la campagna vaccinale, dando prova di un grande senso di solidarietà e confermando lo spirito di servizio verso il Paese.
In totale - fa sapere Confindustria - oltre 7.000 realtà imprenditoriali hanno aderito in soli nove giorni alla mappatura delle “fabbriche di comunità”: hanno risposto all’appello tutti i settori, che hanno messo a disposizione capannoni, uffici, terminal aeroportuali, porti, stazioni ferroviarie, alberghi, ippodromi e palestre. Si tratta di oltre 10mila locali offerti anche per periodi superiori a 3 mesi.
Auspichiamo quindi che, non appena la fornitura di vaccini sarà adeguata, venga attivata rapidamente la rete capillare di imprese che ha offerto la propria disponibilità. Migliaia di comunità di lavoratrici e lavoratori potrebbero così essere vaccinate simultaneamente, rafforzando la rete nazionale e accelerando in maniera decisiva la corsa verso l’immunità diffusa.
"Da questa campagna emerge, ancora una volta, l’immagine di un’Italia unita nelle imprese - la spina dorsale del Paese - capace di far fronte comune mettendo al primo posto la vita e l’orgoglio di servire l’Italia", scrive il presidente Carlo Bonomi in una lettera di ringraziamento inviata a tutte le realtà che hanno aderito alla campagna.

 

 

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