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Proroga legge gioco Lazio: per industria Regione salva 15mila famiglie

27 luglio 2021 - 17:05

In vista del voto delle disposizioni inserite nel collegato di bilancio della Regione Lazio, le associazioni lanciano l'appello a prorogare la legge sul distanziometro.

Scritto da Redazione
Proroga legge gioco Lazio: per industria Regione salva 15mila famiglie

“La decisione della Regione Lazio di prorogare di un anno l’entrata in vigore della Legge Regionale 5/2013, relativa al cosiddetto ‘distanziometro’, costituisce un atto di responsabilità e civiltà".

Lo scrivono in una nota congiunta le associazioni che rappresentano il gioco legale (Acadi, Agas, Agire, Agisco, Ascob, Assotabaccai, Astro, Comitato Donne in Gioco, Egp – Fipe, Emi Rebus, Fit, Res Cogitans, Sapar, Sgi e Utis), in vista del voto, da parte del consiglio regionale del Lazio i cui lavori si sono avviati oggio 27 luglio, della proposta di legge recante “Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2021 e modificazioni di leggi regionali”, che prevede anche alcune misure sui giochi, tra cui la proroga da 18 a 30 mesi – prevista all’articolo 7 – del termine per l’adeguamento di sale e apparecchi da gioco al distanziometro di 500 metri.

Nel lanciare l'appello a un voto favorevole da parte del consiglio, le associazioni sottolineano innanzitutto che "le imprese destinatarie di tali disposizioni non hanno potuto usufruire del già esiguo periodo per l'adeguamento essendo state sottoposte a più di 12 mesi di chiusura totale dal mese di marzo 2020 (il mese successivo al varo delle nuove disposizioni) a causa della pandemia ancora in corso.

Si tratta di un provvedimento che nascerebbe per contrastare il disturbo da gioco d’azzardo patologico ma in realtà non genera alcun effetto risolutivo sotto il profilo clinico-sanitario e determina un effetto espulsivo sulla sostanziale totalità del territorio attraverso l’applicazione retroattiva del distanziometro anche per le realtà già esistenti, escludendo di fatto il gioco pubblico dal Lazio.
Un autentico tsunami, che avrebbe spazzato via, tra diretto ed indotto, circa 15mila posti di lavoro".

E si ribadisce come quello del gioco sia "un comparto di importanza strategica sotto il punto di vista occupazionale ed erariale, presidio indiscutibile di legalità sul territorio, non può essere cancellato tout court sulla base di considerazioni errate che scaturiscono dalla mancanza di concertazione".
Da ciò l'appello "a tutte le forze sociali e politiche nel comprendere che migliaia di famiglie, già vessate da oltre un anno di pandemia, meritano dignità, diritto al lavoro e un futuro solido senza preconcetti e ideologie.
È il momento di voltare pagina e di iniziare un percorso nuovo, comune, volto alla reale tutela della salute, del lavoro e dell'economia del nostro Paese".

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