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Tar Lombardia: 'Sì a ordinanza gioco se supportata da dati'

22 giugno 2017 - 16:09

Il Tar Lombardia conferma le ordinanze sul gioco di Lurago D'Erba e Arosio (Co) in quanto supportate da dati scientifici sul Gap.

Scritto da Fm
Tar Lombardia: 'Sì a ordinanza gioco se supportata da dati'

 

"Il provvedimento impugnato, lungi dal contenere affermazioni meramente apodittiche (Tar Molise, Sez. I, n. 156/2017), o generici studi sulle dipendenze patologiche da gioco (Tar Toscana, Sez. II, 18.11.2011 n. 1784, 26.10.2015 n. 1415, n. 403/2017), evidenzia al contrario l’entità del fenomeno della ludopatia nel territorio del Comune resistente (T.A.R. Lazio, Latina, Sez. I, 616/2015), essendo basato su un report di analisi della “diffusione degli apparecchi per il gioco d’azzardo lecito nei 25 Comuni degli ambiti territoriali Lomazzo-Fino Mornasco e Mariano Comense, la percezione del problema nei gestori e giocatori”, e sulle proiezioni elaborate dal Dipartimento Dipendenze di Como, che evidenzia, in particolare, come nell’ambito territoriale di riferimento vi siano 1.300/4.015 giocatori problematici, e 500/2.300 giocatori patologici".


Con queste parole il Tar Lombardia ha respinto il ricorso di una società di gioco contro il Comune di Lurago D'Erba (Co) nei confronti di Dipartimento Dipendenze Sede di Como-Ats Insubria, Asci-Area Adulti in Difficolta'; non costituiti in giudizio;  per l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia, dell'ordinanza N. 9/2017, emessa dal Comune di Lurago d'Erba in data 13.03.2017, resa nota a seguito di pubblicazione sull'Albo Pretorio in data 20.03.2017, con cui il Sindaco ha disciplinato gli orari di esercizio delle sale giochi autorizzate ai sensi dell'art. 86 del Tulps e gli orari di funzionamento degli apparecchi con vincita in denaro di cui all'art. 110, comma 6, del Tulps installati negli esercizi autorizzati ex artt. 86 e 88 del Tulps e negli altri esercizi commerciali ove è consentita l'installazione, e di ogni altro atto e/o provvedimento ad esso presupposto o conseguente.
 
Dello stesso tenore la sentenza pronunciata su un analogo ricorso nei confronti del Comune di Arosio (Co) che ha varato un'ordinanza restrittiva degli orari delle attività di gioco basata sui dati dello stesso report. 

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