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Come funziona il versamento del Preu e cosa chiedono gli operatori

11 marzo 2020 - 12:06

Tra le richieste avanzate dagli operatori degli apparecchi c'è la sospensione del versamento dei tributi e, in particolare, del Preu: ecco i numeri e le ragioni.

Scritto da Ac
Come funziona il versamento del Preu e cosa chiedono gli operatori

Tra le richieste depositate dalla associazioni di categoria in rappresentanza dei concessionari che gestiscono le reti degli apparecchi da intrattenimento c'è anche ”l'immediata sospensione dei termini per il versamento del prelievo erariale unico”, oltre a quella degli altri tributi dovuti all'Erario per l'esercizio della raccolta di gioco attraverso slot e vlt. Con la Federazione Sistema gioco italia di Confindustria che ha chiesto, in particolare, anche il pagamento di tali proventi “successivo alla cessazione dello stato di emergenza, esclusivamente in forma dilazionata in 12 rate mensili”.
Oltre alla “previsione di procedure che consentano, straordinariamente per il periodo di durata delle limitazioni all’attività, l’interruzione della maturazione automatica (forfetaria) di prelievo erariale Awp” e altro ancora.

Ma come avviene il versamento del Prelievo erariale unico da parte dei concessionari e nei confronti dello Stato? La procedura, particolarmente complessa e articolata, prevede il versamento anticipato ma dilazionato in quattro scadenze – nei termini che illustriamo nel seguito – i quali però non appaiono più ragionevoli, in tempi di crisi come quelli di oggi dovuti all'emergenza, oltre a non essere neppure sostenibili. Ecco perché.

COME FUNZIONA IL VERSAMENTO DEL PREU - Tanto per cominciare, il versamento del Preu avviene bimestralmente. Nei prossimi giorni i concessionari di rete dovrebbero versare, in forma anticipata, il Prelievo erariale relativo ai due mesi di marzo e aprile, suddiviso in tre tranche: 30 marzo, 13 aprile e 28 aprile. Con il saldo finale che avverrà il 22 maggio 2020. Le cifre che sono chiamati a versare, nelle prime tre tranche, vengono calcolate – secondo le disposizioni di legge, sulla base della presunta raccolta realizzata nel periodo di riferimento, sulla base della stima realizzata nel periodo del penultimo bimestre precedente. In questo caso, quindi, la prima tranche del 25 percento del Preu relativa al bimestre marzo-aprile, verrebbe stimata sulla base della raccolta realizzata nel bimestre novembre-dicembre 2019. Si tratta di una prassi che normalmente risulta perfettamente sostenibile, tenendo conto della raccolta media che non si discosta mai troppo da un bimestre all'altro e, in ogni caso, ogni variazione viene poi compensata con il saldo finale. Quindi, anche nel caso in cui un concessionario dovesse aver versato più del dovuto nelle prime tre tranche, il disavanzo verrebbe compensato nel saldo finale del bimestre. In questo caso straordinario, tuttavia, la faccenda si fa molto più complessa: in primis perché le società concessionarie si trovano inevitabilmente in crisi di liquidità a causa delle mancate entrate dovute alla chiusura dei locali da gioco su tutto il territorio nazionale disposta dal governo con le misure di contenimento dell'epidemia da Covid-19. Inoltre, anche il normale criterio di rendicontazione stimato sui due bimestri precedenti, se già appariva in disallineamento con l'attuale trend di raccolta (che a inizio 2020 ha visto diminuire sia le giocate sulle Apw che quelle sulle Vlt in maniera ancora più netta), diventa ora completamente insostenibile con l'interruzione della raccolta che dovrebbe far scendere le giocate nel prossimo bimestre oltre l'80 percento.
Da qui la necessità di sospendere i versamenti dovuti ex lege dai concessionari avanzata all'amministrazione e al governo dalle società interessate: visto che, nonostante la futura compensazione delle cifre eventualmente in eccesso, per gli operatori del gioco si tratterebbe di un esborso insostenibile, il quale non sarebbe neppure utile per lo Stato che dovrebbe poco dopo rimborsarlo. I concessionari chiedono invece, al contrario, non solo di posticiparne il versamento, ma anche di poterlo realizzare tenendo conto della forte sofferenza finanziaria a cui dovranno andare incontro in questi mesi.
 
QUANTO VALE IL PREU – Come noto, il prelievo erariale unico (Preu), come pure la tassa sulle vincite, sono stati incrementati dalla legge di bilancio 2020, la quale ha disposto (al comma 731) un incremento a decorrere dal 1° gennaio 2020, delle misure del prelievo erariale unico sugli apparecchi Awp (o “new slot”) nonché sulle videolottery (o “vlt”). Le aliquote del Preu sono state fissate rispettivamente nel 23,85 percento sino al 31 dicembre 2020 e nel 24 per cento a decorrere dal 1° gennaio 2021, delle somme giocate per gli apparecchi Awp e nell'8,50 percento sino al 31 dicembre 2020 e nel 8,60 per cento, a decorrere dal 1° gennaio 2021, delle somme giocate per gli apparecchi videolottery. Le aliquote previste hanno sostituito quelle previste dall'articolo 9, comma 6, del decreto-legge n. 87 del 2018.
 
IL DRAMMA DEL GESTORE - Non solo. Il comma 732 della stessa legge di bilancio 2020 ha inoltre disposto che, sempre a decorrere dal 1° gennaio 2020, la percentuale delle somme giocate destinata alle vincite (payout) è fissata in misura non inferiore al 65 percento per gli apparecchi Awp e in misura non inferiore all'83 percento per le videolottery. Altra modifica, questa, che ha richiesto la sostituzione degli apparecchi Awp nei locali pubblici italiani: per un altro processo che si è ora interrotto a causa delle misure restrittive adottate per il contenimento dell'epidemia e che provoca ulteriori perdita soprattutto - in questo caso – per i gestori titolari degli apparecchi, tenendo conto che lavorando con le slot di precedente generazione con payout al 70 percento i margini non risultano matematicamente sostenibili per la categoria, imponendo quindi una corsa alla sostituzione delle slot, che ora non è possibile realizzare.
 

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