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New slot, As.tro lancia l'allarme: “Senza tassa sul netto il sistema è a rischio collasso”

04 maggio 2012 - 11:43

La crisi morde, la spesa giocatori cala (nel 2012 rispetto al 2011), ma il pay out delle awp continua a salire. Di questo passo, se non si cambia il regime di tassazione, il lavoro delle imprese di gestione diventa insostenibile, per il vero collasso della filiera. A lanciare l'allarme è l'associazione As.Tro che in una nota ufficiale esamina i volumi di raccolta del settore new slot e tira le somme. Continuando con questo trend, “il volume di raccolta diventerà un dato di mera “virtualità”, sulla base del quale ridurre a 'partita di giro' quello che dovrebbe essere, invece, un business dai ricavi sicuri. Più aumenta il pay out, più si genera volume di gioco e più cresce la performance erariale. Alla Camera petizione per maggiori controlli sulla rete slot New slot: ecco le linee guida di Aams sui nuovi apparecchi, tra blindature e nuove omologazioni

Scritto da Vincenzo Giacometti

Peccato, poi, che nel cassetto, resti ben poco dopo aver detratto il 'prelievo' istituzionale del 13,4% sul volume generale (Preu al 11,80%, 0.8% per investimenti coatti, 0,8% prelievo Aams). Il banco erariale vince perché si remunera sul volume di gioco, ma il settore paga la necessità di mantenere la fidelizzazione del giocatore con livelli di pay out 'facoltativi' che non può più permettersi. Più del pay out minimo garantito, oggi servirebbe il pay out massimo consentito”.

La fragilità del sistema è diventata cronica, scrive ancora l'associazione, e “l’impressionante volume di cifre che lo caratterizza è oramai un dato meramente virtuale. Il gioco lecito ha smesso di remunerare “gli operatori” (di fatto remunera solo gli esercenti che sul volume di gioco devono pagare solo qualche euro di alimentazione elettrica), ma ad essi impone costanti investimenti.
La rilevazione di marzo 2012, ancorché fondata su dati di raccolta suscettibili di variazione al ribasso (a seguito di successivo scomputo del tributo forfetario provvisoriamente liquidato dal sistema), rappresenta il dato record relativo al pay out delle new slot.
1837 milioni di euro di monete sono state erogate dai congegni awp, equivalenti al 75,6% del volume provvisorio di gioco – awp, di marzo, un picco evidente rispetto all’andamento medio - annuale del 75.45-75.47%, solitamente caratterizzato da oscillazioni molto ridotte.

Le slot pagano quindi tanto, e la spesa effettiva dei giocatori si abbassa, posto che il volume di gioco è generato soprattutto dalle vincite erogate dal congegno, con progressivo abbassamento dell’investimento di spesa destinato al gioco, e quindi del “cassetto”.
Tanto per farci capire dai non addetti al lavori, il soggetto che investe 50 euro in una slot genera “mediamente” un volume di gioco di 130-170 euro, sfruttando le erogazioni che il congegno obbligatoriamente elargisce alla conclusione del tempo – partita, o al raggiungimento della massima vincita (100 euro). La filiera “campa” con quei 50 euro, mentre il prelievo istituzionale (ma anche il costo di gestione industriale del sistema) si fonda sulla base dei 170 euro 'generati'”. 



La soluzione, secondo As.tro, è una tassa sul “net-win”, quindi, che “è già classificabile come occasione persa dallo Stato per risolvere gran parte dei problemi 'etici', 'politici' e 'sociali' generati dal battage sul gioco. La voracità erariale ha consumato il sistema rendendo il gioco simile alla benzina, ovvero un prodotto che 'costa' sempre di più (anche perché alla fine quel signore che investe 50 euro, poi sistematicamente torna a casa a mani vuote), e del cui prezzo si lascia che i cittadini reputino colpevoli i benzinai (ovvero i gestori di slot piuttosto che i Concessionari).

La tigre di carta del gioco lecito si sta sbriciolando perché non copre più i suoi costi, parametrati su un volume di gioco che dovrebbe avere solo valore statistico e non fungere da base imponibile”.

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