"Tale prassi, come indicata dagli operatori, è da censurare, ma soprattutto impone una serie di riflessioni", spiega De Carlo. "I 100 euro a nulla osta sono un balzello imposto ai Concessionari dal Governo, per far Cassa, la cui rivalsa sul proprietario del congegno viene configurata dalla norma come diritto del soggetto tenuto al pagamento". E fin qui, nulla da ridire per l'associazione.
Se non che, come spiega De Carlo, "La natura di tale balzello è chiaramente collegata al fatto che il Concessionario di oggi abbia la certezza di essere anche il Concessionario di domani, e quindi risulti già aggiudicatario in via definitiva della gara ad evidenza pubblica a cui ha partecipato, condizione necessaria per accedere alla stipula della convenzione con Aams".
I 100 euro, quindi, assolvono al ruolo di “tassa di traghettamento” dei titoli autorizzatori rilasciati in vigenza di una concessione in scadenza, verso la nuova concessione.
"Tuttavia, è notorio, che l’attuale concessione vive una stagione di 'proroga', non essendo ancora stata sottoposta alla firma dei Concessionari selezionati la nuova convenzione".
In parole povere il diritto di chiedere il “rimborso” presuppone il fatto di aver già ricevuto la definitiva aggiudicazione, e non è conseguenza del mero superamento del collaudo tecnico della rete telematica.
"Tale ultima condizione, infatti, non conferisce il diritto di 'procurarsi' preventivamente la provvista attraverso l’appropriazione dei fondi sullo storno Preu che, da oltre un mese, sono già “di competenza gestore” e che, peraltro, avrebbero già dovuto essere erogati sotto forma di compensazione sui conteggi correnti".
Alla luce di tali considerazioni, quindi, As.Tro ricorda ai gestori che "il diritto al riconoscimento almeno contabile dello storno Preu deve essere attivato tramite decreto ingiuntivo qualora immotivatamente negato o ingiustificatamente posticipato", e che il 'trattenimento' anticipato dei 100 euro prima della definitiva aggiudicazione della gara, è condotta parimenti censurabile da parte del Giudice Civile adito tramite apposita citazione".
"Sotto il profilo collettivo - conclude As.Tro - una prassi di siffatta natura si presta ad una considerazione di politica di rappresentanza: la elevata complessità degli effetti giuridici connessi alla evidenziata prassi potrebbe comportare la necessità di esibirne i contenuti a diverse Autorità, proprio al fine di orientare gli associati sulle azioni più correttamente esperibili a tutela dei loro diritti, ma anche per riscontrare la presenza di violazioni istituzionalmente sensibili. Sarà quindi il direttivo convocato per il prossimo 24 luglio in Bologna, a decidere quali risorse devolvere a tale ricerca giuridica ed alla eventuale successiva iniziativa di esposto, a seguito dell’effettivo riscontro di incidenza sugli iscritti del fenomeno descritto".