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Gdf Bologna: "1500 schede per slot illegalmente prodotte o modificate"

23 gennaio 2013 - 10:28

I finanzieri del Comando Provinciale di Bologna hanno eseguito oggi 29 ordinanze di custodia cautelare e il sequestro di beni per oltre 90 milioni di euro nei confronti di appartenenti ad un’associazione a delinquere e altri fiancheggiatori capeggiata da Nicola Femia (meglio noto come ‘Rocco’) importante boss n’dranghetista che dalla provincia di Ravenna dirigeva sul territorio nazionale ed estero, anche attraverso modalità tipicamente mafiose (estorsioni e sequestro di persona), un’intensa attività illecita nel settore del gioco online e delle slot machine manomesse. L’indagine, iniziata nel 2010, ha preso l’avvio da un episodio di sequestro di persona perpetrato da alcuni componenti del gruppo criminale e è stata condotta dai finanzieri del Gico di Bologna sotto la direzione della Dda felsinea, con il supporto dei colleghi del Servizio Centrale Investigativo sulla Criminalità Organizzata. Passamonti: "Confindustria a fianco delle forze dell'ordine" As.Tro: "Nessuna guerra contro il gioco lecito" Sapar: “A fianco dello Stato e delle forze dell’ordine co

Scritto da Sara

GIOCO ONLINE E SLOT MANOMESSE - L’attività investigativa “ha consentito di disarticolare l’intera associazione a delinquere dedita: alla promozione, diffusione e gestione del gioco online illegale, attraverso la connessione a siti esteri, generalmente di diritto romeno o britannico, privi delle prescritte concessioni attraverso i quali raccoglievano giocate per decine di milioni di euro; alla  produzione e commercializzazione di apparecchi elettronici da intrattenimento - cd. Video Slot - con schede gioco illegalmente modificate al fine di occultare i reali volumi di gioco e conseguendo un illecito guadagno a danno dello Stato. Particolarmente proficuo in questo contesto è stato l’apporto a suo tempo fornito alle indagini dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato; alla commissione di estorsioni e, in occasione di un singolo episodio accertato, al sequestro di persona; al ricorso sistematico all’intestazione fittizia di società, beni mobili ed immobili, al fine di occultare il patrimonio accumulato e preservarlo dall’applicazione delle Misure di Prevenzione Patrimoniale alle quali il Femia, in ragione del suo pregresso criminale, risultava sottoponibile”, fa sapere la Gdf in una nota.

 I NUMERI DELL'OPERAZIONE - Le 29 ordinanze restrittive, 18 delle quali in carcere, hanno riguardato anche 3 appartenenti a Forze di Polizia in servizio e in congedo ed hanno comportato l’esecuzione di oltre 150 perquisizioni presso il domicilio dei soggetti indagati e numerose sale da gioco, utilizzate per collocare le slot manomesse o consentire il collegamento con i siti di gioco online illegali.

Nel corso dell’indagine sono state intercettate oltre 250 utenze telefoniche e telematiche nonché svolte molteplici attività di pedinamento, osservazione  e controllo.

Particolarmente efficaci si sono rivelate le indagini patrimoniali volte a ricostruire il patrimonio riconducibile ai soggetti indagati, che hanno portato al sequestro – oltre a circa 1500 schede per slot illegalmente prodotte o modificate - di un patrimonio stimabile in circa 90 milioni di euro e comprendente oltre 170 unità immobiliari, numerosi autoveicoli, rapporti bancari e quote societarie.

Nella operazione odierna, condotta anche con il supporto di mezzi aerei del Corpo della Sezione Aerea di Rimini, sono stati impiegati oltre 800 militari dei Comandi Provinciali di Milano, Roma, Ravenna, Napoli, Reggio Calabria, Cosenza, Torino, Asti, Biella, Bergamo, Macerata, Teramo, Potenza, Modena, Parma, Brescia, Cagliari, Palermo, Messina, Lucca, Benevento, Treviso, Vicenza, Viterbo.

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