skin

Legge Emilia Romagna, Franzoso (As.Tro): "Confronto tra politica e parti sociali"

27 novembre 2013 - 16:53

Bologna - “La legge regionale dell’Emilia Romagna costituisce un primo (e sino ad ora unico) progetto allestito per analizzare l’impatto dell’industria del gioco lecito sul Territorio e fornire una risposta ai cittadini, concreta, parametrata su una situazione oggettivamente descritta e in quanto tale “rivelatrice” degli eventuali interventi futuri occorrenti (sia a livello di ulteriore affinamento normativo, sia a livello di implementazione delle attività istituzionali avviate)”.

Scritto da Ac
Legge Emilia Romagna, Franzoso (As.Tro): "Confronto tra politica e parti sociali"

Così il legale Michele Franzoso, del centro studi As.Tro, interviene al convegno ‘Emilia Romagna e settore gioco lecito a mezzo di apparecchi con vincita in denaro. Lo stato del comparto nel Territorio e le possibilità di sviluppo sostenibile’.

“I vari disegni di legge ripresentati, infatti, dopo essersi addentrati nei lavori della Commissione, si sono spogliati degli originari ‘orpelli ideologici di ligure ispirazione’, adottando tre significative prese di posizione all’interno del testo definitivamente licenziato: in primo luogo, la tutela del territorio e della cittadinanza, ovvero un’istanza che ‘per definizione’ necessita di una dettagliata attività di monitoraggio e acquisizione di dati aggregati. In secondo luogo, il ripudio degli approcci ideologici nei confronti di una industria lecita ed autorizzata, in favore di una 'classica' ricerca di bilanciamento tra interessi economici insediati e pubbliche necessità di salvaguardie collettive. In terzo luogo, l’affermazione di un ‘politico’ orientamento dell’Assemblea Regionale nei confronti dell’attuale legislazione nazionale, giudicata meritevole di una sostanziale implementazione per attuare gli obiettivi di tutela sociale che già esprime a livello di principio e di indirizzo”.

 

Secondo Franzoso “deve balzare agli occhi l’impatto che su tale normativa ha svolto il confronto tra politica e parti sociali, laddove il dialogo istituzionale ha potuto far emergere la necessità di acquisire evidenze che si davano per scontate, ma che in realtà si sono rivelate come stime fondate su calcoli non obiettivi. Parliamo dei dati sulla spesa effettiva di gioco ai congegni autorizzati, che in prima istanza erano stati classificati in forma assimilata a quelli della raccolta lorda; dei dati dei malati di gioco, originariamente assimilati a quelli degli stimati algoritmicamente come soggetti a potenziale rischio di insorgenza di problematicità legate al Gap”.

Articoli correlati