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Curcio (Sapar): “Reazioni spropositate all’emendamento sui giochi del Salva-Roma”

20 dicembre 2013 - 07:27

A seguito dell’emendamento al decreto Salva-Roma introdotto al Senato dal Ncd, che prevede la riduzione dei trasferimenti a favore delle regioni e degli enti locali qualora siano approvate norme in materia di gioco che determinino minori entrate erariali o maggiori spese statali, si sono avute pesantissime reazioni da parte di diversi esponenti politici, tra cui i più in vista sono il neo segretario del Pd Matteo Renzi e il presidente della Lombardia Roberto Maroni.

Scritto da Sm
Curcio (Sapar): “Reazioni spropositate all’emendamento sui giochi del Salva-Roma”

Renzi lo ha definito una 'porcata', assicurando che avrebbe fatto pressioni per far modificare il provvedimento. Maroni ha messo all’indice “la potente e ricchissima lobby delle slot e del gioco d'azzardo”, accusandola di aver dato una bastonata ai sindaci e alle regioni che stanno lottando per debellare il fenomeno.

 

“Il provvedimento – replica il Presidente Sapar Raffaele Curcio – è un segnale forte che il Governo ha voluto finalmente lanciare alle amministrazioni che si stanno arrogando il diritto di violare il principio della riserva statale sui giochi con provvedimenti vessatori, perlopiù mirati alle sole slot machines, in evidente contrasto con i principi costituzionalmente definiti, e soprattutto incoerenti rispetto agli obiettivi che intendono raggiungere, vale a dire il contrasto alle ludopatie e la generica tutela della salute pubblica.

Infatti, nel momento in cui si combatte il gioco pubblico e legale, alimentando artatamente il dissenso dell’opinione pubblica, si fa solo un regalo alla criminalità e al gioco illegale dove le tutele non esistono per nessuno. E questo non è degno di un paese civile. Ciò che occorre realmente, in questa fase, è implementare i programmi di informazione, di prevenzione e di tutela dei soggetti deboli e dei minori, attingendo proprio dalle entrate derivanti dal settore. Al tempo stesso, bisogna salvaguardare i diritti della stragrande maggioranza delle persone che giocano responsabilmente e delle migliaia di imprese che operano sul territorio con coscienza e responsabilità, creando occupazione e una notevole fonte di entrata per l’erario, a cui è impossibile rinunciare”.

 

E aggiunge: “Tutto quello che si sta scatenando intorno al mondo dei giochi – dice Raffaele Curcio - è il chiaro sintomo dell’isteria e della confusione che pervade la politica, provocate dalle incessanti campagne mediatiche mistificatorie contro il settore. Il provvedimento di questi giorni è un segnale forte che il Governo ha voluto finalmente lanciare alle amministrazioni che si stanno arrogando il diritto di violare il principio della riserva statale sui giochi con provvedimenti vessatori, perlopiù mirati alle sole slot machines, in evidente contrasto con i principi costituzionalmente definiti, e soprattutto incoerenti rispetto agli obiettivi che intendono raggiungere, vale a dire il contrasto alle ludopatie e la generica tutela della salute pubblica.   Al tempo stesso, bisogna salvaguardare i diritti della stragrande maggioranza delle persone che giocano responsabilmente e delle migliaia di imprese che operano sul territorio con coscienza e responsabilità, creando occupazione e una notevole fonte di entrata per l’erario, a cui è impossibile rinunciare.

Le reazioni smisurate di questi giorni, soprattutto da parte dei politici, non fanno altro che penalizzare ulteriormente il gioco lecito svolto attraverso gli apparecchi, un comparto economico che a livello nazionale è composto da circa 5200 gestori, 2200 aziende di produzione-distribuzione e servizio, da quasi 120000 esercizi pubblici, commerciali e location specializzate che nel loro insieme danno lavoro, indotto compreso, a circa 600.000 soggetti e relative famiglie, e che nel 2012 ha versato nelle casse dello stato ben 3,6 miliardi, vale a dire circa il 45% di quanto versato dall’intero settore dei giochi. Oltretutto, questo atteggiamento distruttivo da parte della politica – continua Curcio - fa perdere di vista quello che deve essere l’unico vero obiettivo: stroncare le varie forme di gioco illegale in genere e quelle gestite da organizzazioni criminose, che non danno alcuna garanzia ai giocatori, sottraggono gettito allo stato e minacciano seriamente l’ordine pubblico. Oltre a tutto ciò – conclude Curcio – il grosso rammarico che ho come esponente di una delle maggiori associazioni di rappresentanza di settore, è quello di vedere la mancanza   di concertazione con gli organi che rappresentano questo settore e le varie proposte presentate, indirizzate, da un lato, al riordino dell’attività di raccolta dei giochi, attraverso una revisione dei parametri di impostazione e delle modalità di distribuzione di tutti i prodotti di gioco (Vlt, gratta&vinci, ecc.), anche sulla base della loro effettiva pericolosità sul piano sociale, e dall’altro all’attivazione di più consistenti e articolati piani di prevenzione e di tutela dei soggetti deboli e dei minori, attingendo proprio dalle entrate derivanti dai giochi".

 

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