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Comune di Vicenza contro sale giochi, CdS attende Corte Costituzionale

14 maggio 2014 - 17:01

Con tre diverse ordinanze, il Consiglio di Stato ha sospeso il giudizio sui ricorsi presentato dal Comune di Vicenza contro alcuni gestori di sale da giochi con il quale si chiede la riforma della sentenza del Tar Veneto concernente revoca agibilità per contrasto con variante al prg e con regolamento per apertura e gestione sale giochi finalizzato alla prevenzione delle ludopatie.

Scritto da Amr
Comune di Vicenza contro sale giochi, CdS attende Corte Costituzionale

Il CdS evidenzia che i provvedimenti impugnati in primo grado sono stati assunti in dichiarata applicazione di un regolamento comunale che stabilisce limitazioni e distanze minime all’insediamento di sale giochi, nel dichiarata obiettivo di prevenire le ludopatie e considera che “il Tar Piemonte, sez. II, con ordinanza 18 settembre 2012, n. 990, ha sollevato questione di legittimità costituzionale dell’art. 50, comma 7, del D.lgs. n. 267/2000, unitamente all’art. 31, comma 1, D.L. n. 201/2011, convertito nella L. n. 214/2011, nella parte in cui determinano una situazione di assenza di principi normativi a contrasto della patologia della ludopatia ed escludono la competenza dei Comuni ad adottare atti volti a limitare l’uso degli apparecchi da gioco” e che “che gli appellati nell’evidenziare tale circostanza, hanno reiteratamente chiesto al Collegio di valutare l’opportunità di disporre la sospensione del giudizio in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale”.

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