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As.tro scrive al segretario Idv: "Lottiamo insieme per la legalità"

01 luglio 2014 - 13:54

“La lotta contro l’illegalità che l’Idv pone tenacemente al centro del suo dibattito è un esempio per tutti gli italiani che hanno a cuore le sorti del Paese. A livello di ‘priorità nazionale’, tuttavia, notiamo come, negli ultimi due anni, il gioco legale abbia soppiantato le antiche e nobili battaglie a favore dell’onestà dei pubblici amministratori, accentrando le energie dell’ex partito delle ‘mani pulite’”. È quanto sottolinea il presidente As.Tro, rivolgendosi al segretario nazionale dell’Italia dei Valori, Ignazio Messina attraverso una lettera.

Scritto da Redazione
As.tro scrive al segretario Idv: "Lottiamo insieme per la legalità"

 

 

“In via preliminare si ricorda al segretario nazionale dell’Idv il determinante ruolo svolto dal partito in Emilia Romagna, ai fini della approvazione di una legge regionale di contrasto al Gap che si astenesse dal lottare ‘contro il gioco legale’, in favore di un intervento istituzionale di carattere sociale e sanitario ideato per una tutela della collettività. In tale contesto, la militanza partitica non ha impedito di mettere mano ad una risposta istituzionale al fenomeno del Gap in grado di mettere ‘in rete’ volontariato, aziende sanitarie, imprenditori, realizzando l’unico caso in Italia di ‘osservatorio regionale anti-Gap’ funzionante e operativo e pienamente attivo sui campi della prevenzione, della formazione, della sensibilizzazione, dell’istruzione.

Lottare contro la slot legale – autorizzata - controllata, quindi, è una cosa, lottare contro il Gap è un’altra, e la seconda ben può essere efficacemente perseguita senza la prima.

Quanto alle cifre con cui si è ritenuto di ‘dipingere’ l’industria del gioco legale al fine di decretare l’immoralità di uno Stato biscazziere che fomenta la criminalità organizzata interessata al gioco, valgano i dati ufficiali. Il gioco legale ‘fattura’ c.a. 18 miliardi di euro (quello che gli Italiani effettivamente spendono), ne versa c.a. 10 di soli tributi ‘speciali’ da prelievo alla fonte sulla distribuzione di gioco, per poi onorare pienamente tutti gli oneri fiscali ordinari per ogni impresa.

Il gioco ‘non legale’, ci riferisce la Gdf è già accreditato di un volume d’affari annuo di 23 miliardi, raggiungendo, peraltro, una rete distributiva che per le scommesse non autorizzate ha già raggiunto una capillarità ‘pari’ al circuito autorizzato dalle Questure e dai Monopoli di Stato. Alla libertà di scelta circa ‘le priorità politiche da seguire’, si abbina il riscontro di utilità di una forza politica per il Paese: contrastare il malcostume e l’illegalità ‘ contribuisce al ‘progresso civile’ della Nazione, cavalcare inesattezze e false verità contribuisce al mantenimento dello ‘status quo’, ma non a beneficio ‘delle slot’, bensì a beneficio di quella non estirpata consuetudine che le cronache purtroppo ancora ci riferiscono”, conclude Pucci.

 

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