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Curcio (Sapar): “Problemi gioco non si risolvono in aule di giustizia, serve tavolo di confronto’

19 luglio 2014 - 18:31

“La sentenza della Corte Costituzionale sulle ordinanze dei Comuni di Rivoli e Santhià conferma quello che diciamo da tempo: non è nelle aule di giustizia che si può regolamentare il settore del gioco e dare una risposta ai problemi. Serve un confronto tra tutti i soggetti in campo per misure chiare e condivise”.

Scritto da Redazione
Curcio (Sapar): “Problemi gioco non si risolvono in aule di giustizia, serve tavolo di confronto’

È il commento di Raffaele Curcio, presidente dell'Associazione Nazionale Sapar, che riunisce 1.500 tra gestori, produttori e rivenditori di macchine da intrattenimento, dopo avere appreso la notizia della sentenza della Consulta che ha dichiarato l'inammissibilità della questione di legittimità costituzionale sollevata dal Tar del Piemonte e relativa ad alcune ordinanze dei Comuni di Rivoli e Santhià sulle slot.

 

 

“Non si può andare avanti con questa escalation di ricorsi in tribunale - aggiunge Curcio -. L'approccio delle amministrazioni locali, benché meritevole perché ha l'obiettivo di risolvere i problemi, non è per noi quello giusto, e in alcuni casi le leggi regionali sul gioco d'azzardo non sono state precedute da un'analisi reale e approfondita. È arrivato il momento di fermarsi e aprire un tavolo di confronto tra Stato, amministrazioni che regolano il settore, enti locali e operatori: tutti insieme dobbiamo studiare soluzioni che tutelino i soggetti debiti dai rischi legati al gioco d'azzardo patologico, e contemporaneamente non aggravino la situazione di aziende ed esercizi pubblici già provati da una lunga crisi economica. Questo è quello che bisogna fare se vogliamo risolvere davvero i problemi, eliminando questa ombra di dubbio, altrimenti continueremo a commentare sentenze che una volta danno ragione a un'amministrazione locale e un'altra invece risultano favorevoli agli operatori”.

 

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