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Volpe: “New slot 3 non abbandonate, ma deve cambiare il contesto”

24 settembre 2014 - 07:25

Roma - La trasformazione del parco macchine new slot in una nuova generazione non è affatto abbandonato, ma quello che è opportuno definire, prima di ogni evoluzione, è il contenuto in cui si intende operare”.

Scritto da Alessio Crisantemi
Volpe: “New slot 3 non abbandonate, ma deve cambiare il contesto”

Parola di Italo Volpe, responsabile dell’ufficio normativo dei Monopoli di Stato, che spiega le fondamenta della relazione tecnica che - come abbiamo detto - ha riportato il dibattito attorno al tema del gioco pubblico sulla Terra. E dopo l'intervento recapitato in Parlamento arriva anche quello rivolto alla filiera attraverso Gioconews.it: "quello che abbiamo espresso nel parere inviato al Parlamento è un giudizio rispetto alla fattibilità di una riforma che vedeva alcuni punti di azione in un contesto ben definitivo e rispetto ad alcuni ambiti che riteniamo non praticabili alla luce dei conti economici e delle stime di cui siamo in possesso”, spiega. “Ma diverso è parlare della nuova generazione di apparecchi di cui avevamo discusso tempo fa, fermo restando che, per ogni evoluzione potenziale, occorre definire bene il contesto”.

 

Il riferimento è ovviamente alle leggi regionali che limitano le installazioni sul territorio. Al punto che, tra gli auspici di Volpe rispetto alla delega fiscale, c'è proprio il punto della territorialità: "Pensando all'attuazione dell'articolo 14 della delega fiscale, quello che risulta auspicabile è la mera affermazione dei principi normativi che non dovrebbero essere confutati da norme di carattere locale. Cioè è opportuno che venga definitiva una volta per tutte la possibilità di installazione dei giochi sul territorio evitando che si possa dire a livello locale il contrario di quanto previsto dal legislatore nazionale. Detto questo l’altra priorità sarebbe quella di ridefinire il perimetro dell'offerta di gioco attraverso una ridistribuzione quantitativa e qualitativa del prodotto. Questi sono forse i due punti cardine su cui concentrarsi e dai quali scaturirebbero di conseguenza le altre previsioni ma senza dei quali non è possibile attuare nessuna riforma".

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