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Autoriciclaggio: Franzoso (As.Tro), "Una norma che avrebbe fatto comodo anche al gioco"

29 settembre 2014 - 11:27

“Nel settore del gioco lecito, l’auto-riciclaggio (quello originariamente ideato nelle primissime bozze) avrebbe potuto esercitare un ruolo molto significativo a livello di deterrenza”. Lo sottolinea l’avvocato Michele Franzoso, del Centro studi As.Tro.

Scritto da Redazione
Autoriciclaggio: Franzoso (As.Tro), "Una norma che avrebbe fatto comodo anche al gioco"

In parole povere, “la nuova norma si limitava (originariamente) solo ad estendere anche a colui che si era reso artefice di un delitto generatore di utilità economiche, l’addebito penale del riciclaggio (ovvero la condotta di ostacolare la provenienza delittuosa delle risorse stesse provenienti dal reato). Se a ciò si aggiunge che il reato a monte, per pacifica giurisprudenza già consolidata, non doveva essere pre-accertato tramite giudicato, ma semplicemente individuato nei suoi contorni fattuali e giuridici (il furto, la rapina, l’estorsione, l’evasione fiscale, ecc. ), ecco che la rilevanza dell’auto-riciclaggio per la tutela del gioco legale si comprende pienamente. Tutte le condotte delittuose descritte o utilizzabili nel debole statuto penale del gioco lecito, sarebbero quindi diventate meri presupposti, non richiedenti un giudicato precedente, ma solo un dettagliato contorno di fatto: l’esercizio di scommesse senza licenza, la mancata dichiarazione dei proventi di gioco non autorizzato, la manomissione di un congegno telematico deputato a conteggiare flussi di gioco. È evidente che proprio da questa norma poteva partire un percorso di messa in sicurezza del sistema legale di gioco dalle pastoie del diritto comunitario, dalle difficoltà di accertamento processuale circa il funzionamento di un apparato telematico, dalle nebulose che si addensano sui rapporti tra illeciti amministrativi e fatti a rilevanza penale. Per ora si deve registrare la perdita di una occasione. L’auspicio che si rivolge a tutti gli organismi, a vario titolo impegnati nei tortuosi percorsi di riforma del Paese, è quello di considerare – almeno per il gioco lecito – un ripescaggio dell’originario intento, giustificabile dal fatto che al gioco dello Stato, qualche seria tutela non può essere negata”.

 

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