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Nuove slot e aumento del Preu: la parola a gestori e produttori

18 ottobre 2014 - 07:01

Roma – Le notizie giunte dal Consiglio dei Ministri in ordine all’aumento della tassazione sul gioco pubblico arrivano come un fulmine a ciel sereno per gli addetti ai lavori, proprio mentre era in corso la fiera Enada di Roma, chiusasi ieri. Al punto da scatenare una serie di reazioni a catena.

Scritto da Sara Michelucci e Alessio Crisantemi
Nuove slot e aumento del Preu: la parola a gestori e produttori

"L'aumento del Preu per slot machine e Vlt ha a dir poco dell'incredibile. Non capisco come vengano pensate queste norme". Parola di Domenico Distante, vice presidente di Sapar, che commenta così le misure contenute nella legge di Stabilità. "Così non si fa altro che dare un colpo al gioco lecito. Andare a toccare la vincita significa costringere le aziende di gestione a dover cambiare tutto il parco macchine, con costi che ovviamente non tutti possono permettersi", aggiunge. "Andare a pagare le tasse sull'In è una mossa ingiusta che penalizza le aziende e anche il mercato". E sulla delega fiscale sottolinea ancora: "Sicuramente la riforma contenuta nella legge delega per il settore del gioco è importante, per questo non capiamo una mossa del Governo di questo tipo. Si rischia così che le solo le aziende oneste ci rimettano".   

 

 

Il presidente Sapar, Raffaele Curcio, rincara la dose: "Un aumento della tassazione è negativo da tutti i punti di vista, in un settore in recessione anche per la situazione che si è creata con le leggi regionali restrittive per il gioco legale. Si va a toccare così l'operatività delle aziende. Le aziende si vedono ridurre il margine, ritornando a una situazione di cambio macchine che non è ora sostenibile. Questo settore è tenuto in considerazione solo quando deve fornire maggiore gettito. Anche questa situazione della delega fiscale, con dei tempi di attesa dilatati, non porta molti benefici. Ogni anno siamo sottoposti a dover essere la 'cassa' per lo stato per dover risolvere le questioni finanziarie. Non si tiene così in considerazione uno dei pochi settori che dà gettito allo stato. C'è bisogno di una 'rivoluzione di sistema'". 

 

LA PAROLA DEI COSTRUTTORI – “Come costruttori attendiamo di capire con urgenza le tempistiche che verranno considerate dal governo per l’introduzione delle nuove macchine che non può essere in nessun modo un passaggio banale”, spiega il Direttore generale di Acmi, Gennaro Parlati. “Su questo punto si è espressa anche Sogei, spiegando come non sia banale mettere in piedi una nuova produzione di macchine e per questo è necessario avere risposte certe quanto prima da Monopoli e governo”.

I RISCHI DELLA MANOVRA - Sui tempi tecnici si concentra anche Eugenio Bernardi, consulente tecnico ed esperto di apparecchi da intrattenimento: “Pensare a una ridefinizione del Preu e ad un adeguamento del payout in questi termini risulta del tutto improponibile. Non solo perché c’è un serio rischio che il gioco possa perdere appeal da parte dei giocatori, ma anche e soprattutto da un punto di vista tecnico: oltre al fatto che si dovrà attuare una nuova procedura di certificazione delle nuove slot, difficilmente fattibile per il primo gennaio, bisogna tener presente che le nuove macchineal 70 percento una volta installate andranno a fianco delle attuali slot al 74 percento. E pare scontato che i giocatori preferiranno quelle a payout maggiore, mentre agli operatori andrà applicato un prelievo del 17 percento che a quel punto sarà sicuramente insostenibile”. E aggiunge: “Spero di sentire a breve il parere dei Monopoli di Stato, perché ritengo insostenibile un silenzio di fronte all’assurdità che si sta per compiere da parte del governo. Fermo restando che non sembrano esserci margini da cui attingere alle slot, credo comunque che, se proprio lo Stato ha bisogno urgente di fondi, sarebbe tanto meglio far pagare una quota una tantum per ogni apparecchio posseduto, piuttosto che mettere a repentaglio l'intera filiera come succederebbe in caso di aumento Preu”.

 

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