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Tar valuta legittimità Ordinanza Milano su orari, As.Tro: “Auspichiamo giudizio secondo diritto”

29 ottobre 2014 - 14:24

“Il 19 novembre 2014 è la data indicata, nei primi decreti cautelari emessi dal Presidente della prima Sezione del Tar Lombardia, come udienza collegiale per la discussione della sospensiva dell’ordinanza sindacale di Milano sugli orari delle sale dedicate e degli apparecchi da gioco lecito a premio (ovunque installati)”.

Scritto da Redazione
Tar valuta legittimità Ordinanza Milano su orari, As.Tro: “Auspichiamo giudizio secondo diritto”

È quanto spiega l’associazione As.Tro in una nota dove si evidenzia come “contrariamente ai ricorsi degli Enti collettivi, infatti, quelli proposti da singole realtà imprenditoriali possono rappresentare al Presidente di sezione i documenti attestanti la necessità di un provvedimento interlocutorio che prescinda dalla legittimità dell’operato della P.A., ma che consenta di partecipare all’udienza da ‘vivi’ (ovvero senza patire quei danni che si è potuto documentare in termini di non riparabilità, se si attendesse la prima udienza utile in calendario).

Sotto il profilo giuridico, quindi, l’ottenimento del decreto non costituisce ‘in sé’ alcuna pre-valutazione sulla legittimità dell’operato della P.A., ma solo una verifica oggettiva sulla mole del ‘danno’ documentato. Sotto il ‘profilo statistico’, invece, la parsimonia con cui un decreto cautelare viene solitamente concesso a tutela degli apparecchi da gioco, genera una logica aspettativa di carattere positivo. La tradizionale ‘motivazione’ con cui si caratterizzano i provvedimenti giurisdizionali nella materia specifica (ovvero ‘la naturale soccombenza dei diritti economici al cospetto della tutela della salute pubblica’), non solo non compare, ma sembra almeno in parte ‘accantonata’, nell’attesa di verificare effettivamente la legittimità ‘tecnico-giuridica’ della ordinanza sindacale. Se già fossimo ‘giudicati’ secondo diritto, e non più secondo pregiudizio, sarebbe un risultato importante, che testimonierebbe la non sovrapponibilità tra ‘gioco legale e controllato’ e ‘virus’, e la conseguente possibilità di invocare la tutela di un Giudice ‘anche’ per gli apparecchi da gioco legale”.

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