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As.Tro al presidente della Provincia di Bolzano: "Solo gioco legale può essere messo in sicurezza"

12 novembre 2014 - 17:41

Incredulità. Questa è l' emoziona provata dopo aver letto una recente intervista del Presidente della Provincia di Bolzano, nell’ambito della quale il gioco lecito e il gioco illegale vengono assimilati come fattori da contrastare in pari modo per la attitudine comune a generare dipendenza. E' quanto afferma l'associazione As.tro, commentando le parole del presidente della provincia di Bolzano, Arno Kompatscher.

Scritto da Sara
As.Tro al presidente della Provincia di Bolzano: "Solo gioco legale può essere messo in sicurezza"

"Neppure il peggiore degli agenti chimici (che come sappiamo possono essere distinti come legali e non legali) ha mai avuto un “trattamento politico” di tale natura, e nessuna altra emergenza sociale ha mai beneficiato di così tanto accanimento istituzionale.

La grande “inesattezza” di fondo che l’Amministratore Altoatesino commette, al pari di tanti altri suoi colleghi, è l’omissione della percentuale che caratterizza il rapporto tra giocatori problematici e i quotidiani “fruitori” del gioco lecito che “non si ammalano”.

Il gioco legale annovera, a livello nazionale, 30 milioni di utenti e i “malati” censiti dalle strutture sanitarie non superano le 7.000 unità, a riprova del fatto che sostenere la "dannosità intrinseca" del gioco legale (a prescindere dal modo in cui lo si usa) è, perlomeno, non corrispondente al vero.

L’Altoadige non si discosta da questa “densità epidemiologica” e quindi non solo non può argomentare nessuna emergenza sanitaria in atto (in gergo tecnico “procurato allarme”), ma neppure equiparare quel gioco che può essere regolamentato – e condizionato, da quello che – invece – sguazza nell’irregolarità più assoluta proponendo all’utenza quello che pare e piace. La presenza dei totem non dovrebbe solo “dispiacere” al Presidente della Provincia, come dal medesimo dichiarato, ma dovrebbe generare una riflessione: “la locale legge” non ha ridotto il numero di malati di neanche una unità e ha trasformato il territorio bolzanino nel paradiso dei totem. Se ciò non fa “piacere” forse è il caso di chiedersi perché e iniziare ad ammettere che lo scopo istituzionale perseguito è palesemente frustrato dalle politiche scelte per perseguirlo", conclude l'associazione.

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