skin

Sozzi (Romagna Giochi): “Legge delega tenga conto della realtà del mercato Awp”

21 marzo 2015 - 10:31

Rimini – “Se il Legislatore vuole introdurre una nuova generazione di apparecchi da intrattenimento che prevedano il collegamento da remoto, come annunciato, è senz’altro possibile farlo. Ma bisogna però avere chiari in mente quali sono gli obiettivi che si vogliono raggiungere per poter studiare le modalità per raggiungerli e in maniera sostenibile”. A parlare è Riccardo Sozzi, Business Development Manager di Romagna Giochi, che commenta con GiocoNews.it i rischi legati alla riforma del gioco pubblico.

Scritto da Redazione GiocoNews.it
Sozzi (Romagna Giochi): “Legge delega tenga conto della realtà del mercato Awp”

“Non possiamo nasconderci dietro a un dito dimenticando che l’allarme del Gap è esploso con l’avvento delle Vlt: e non lo dico perché sono contrario a questo segmento di gioco, visto che il nostro gruppo lavora anche con le Vlt, però credo che bisogna fare un ragionamento serio e completo visto che si vuole stravolgere l’intero comparto. Bisogna infatti tenere conto che le Vlt hanno una propria filosofia di gioco e pensare di portare nei bar un prodotto simile a questo, potrebbe essere una minaccia per i giocatori, oltre che per gli addetti ai lavori. Senza contare i grandi investimenti che sarebbero richiesti alla filiera per le infrastrutture di cui sono sprovvisti una larga parte dei pubblici esercizi italiani, a differenza delle sale dedicate”.

 


RISCHI PER INTERA FILIERA - Per questa ragione Sozzi auspica “una riflessione seria da parte della politica su questi temi, che porti alla creazione di un prodotto realmente sostenibile: se si vuole il collegamento da remoto questo si potrebbe ottenere anche attraverso delle modifiche agli attuali sistemi mantenendone però le caratteristiche di base, oltre a poter inserire altri ritocchi che possano aumentare i livello di controllo, ma senza stravolgere il comparto e mantenendo il giocatore da bar. Quello a cui non vorrei mai assistere è di ritrovarsi di fronte a una distruzione della filiera e del lavoro compiuto negli ultimi dieci anni”.

Articoli correlati