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Giochi pubblici, Passamonti (Sgi): 'Senza Delega rischio illegalità'

25 giugno 2015 - 09:58

Roma - Dopo la battuta d'arresto in Cdm del decreto delegato sul gioco è difficile dire qualcosa, se non il fatto che quello che è successo appare come un delitto perfetto. Inoltre, nello stesso consiglio dei ministri non è stata impugnata la legge della Lombardia sul gioco, confermando ancora una volta una ignavia del Governo verso il settore del gioco pubblico, travolgendo la riserva statale sul gioco. Così Massimo Passamonti, presidente di Sistema Gioco Italia, nel corso della presentazione dello studio 'Un'industria che cambia, un modello d'innovazione - L'industry italiana dei giochi pubblici'a Roma, al Palazzo delle Esposizioni.

Scritto da Sara
Giochi pubblici, Passamonti (Sgi): 'Senza Delega rischio illegalità'

 


!I dati della Gdf sul gioco illegale evidentemente non sono bastati per limitare le azioni repressive degli enti territoriali verso il gioco lecito. Si apre ora una stagione assai complicata. Aver sottratto all'illegalità una domanda di gioco non è stato sufficiente affinché il ruolo dell'industria del gioco legale fosse visto nella sua positività. Una politica 'facilona' dove si fa riferimento ancora alla vicenda dei 98 miliardi. La legge di Stabilità poi ha determinato un ulteriore contraccolpo con un intervento a gamba tesa sul settore (tassa dei 500 milioni, ndr)", prosegue Passamonti.


"Ora senza la delega fiscale sarà ancora più difficile tutelare l'industria del gioco legale. La delega fiscale era l'occasione per capire anche quale doveva essere il limite dell'offerta di gioco, in tante occasioni invocato da più parti. Anche pensare a divieti assoluti sulla pubblicità mi pare eccessivo, perchè non è equiparabile al tabacco. Ci dovrebbe essere una risposta politica forte che metta in chiaro le cose. Senza una riforma del gioco non capisco come si possa fare nel 2016 la nuova gara per le concessioni del betting, ma anche la riforma dell'ippica. Una situazione che metterà a rischio 50mila posti di lavoro. Inevitabilmente si determinerà una situazione di contenzioso nei confronti dello Stato. Lo Stato non potrà più far finta di non fare le cose perchè tanto lo faranno le Regioni. Sicuramente così l'offerta legale sarà drammaticamente ridotta e prevarrà quella illegale. Cercheremo di attuare quello che abbiamo stabilito nel nostro piano regolatore del maggio 2016, con una riduzione di 100mila macchine. Quello insomma che stabiliva la delega. Una riduzione del 25percento del mercato. Un impegno di riduzione dell'offerta importante che ci impegnamo a portare avanti".

 

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