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Tar Veneto: 'Legittima ordinanza Schio su orari sale giochi'

16 luglio 2015 - 10:26

Il sindaco è legittimato a intervenire, tramite ordinanza, sulla disciplina degli orari di esercizio delle slot. A ribadirlo è il Tar Veneto.

Scritto da Redazione GiocoNews
Tar Veneto: 'Legittima ordinanza Schio su orari sale giochi'

Il Tar Veneto ha respinto il ricorso presentato da un operatore di gioco di Vicenza contro l'ordinanza con cui il Comune di Schio ha stabilito la disciplina degli orari di esercizio delle sale giochi dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 22, senza intervenire sul connesso esercizio pubblico di bar - ristorazione.

POTERE LEGITTIMO - "La giurisprudenza più recente - ricordano i giudici amministrativi - ha ripetutamente affermato sia la esistenza del potere in capo al Sindaco di regolare gli orari degli esercizi, ex art.50 comma 7 Tuel, sia che ciò possa essere fatto senza il previo atto di indirizzo consiliare, come contestato con il secondo motivo di ricorso, posto che la norma impone un vincolo di conformità all'ordinanza del Sindaco solo ove gli indirizzi del Consiglio Comunale siano già stati espressi, ma non subordina l'esercizio del potere di fissare gli orari alla previa adozione di un atto di indirizzo del Consiglio comunale (cfr. Tar Lazio, sez. II 2.04.2010, n.5619)".

TUTELA SALUTE PRIMA DI INTERESSE ECONOMICO - "Va parimenti respinto il motivo afferente la violazione dell’art. l'art. 31 D.L. 201/2011, secondo il quale l'esercizio di attività commerciali non possa essere soggetto a contingenti limiti territoriali o ad altri vincoli se non per l'esigenza di garantire la tutela della salute, dei lavoratori, dell'ambiente, ivi incluso l'ambiente urbano e dei beni culturali, in quanto la norma non vieta l'imposizione di limiti di orario almeno per la tutela della salute e dell'ambiente e, inoltre, nel caso di specie, i limiti di orario non riguardano neppure l'apertura degli esercizi ma l'uso degli apparecchi", si legge nella sentenza.
 
MISURA INSUFFICIENTE - "In via più generale, è certo che la misura non sia ex se idonea a risolvere il grave problema che l’emersione di fenomeni quali la contrazione del lavoro e la crisi economica sociale ha reso facile e comodo viatico alla produzione di un reddito, peraltro solo presunto, in uno con il diffondersi di punti gioco mercè la sostanziale liberalizzazione del mercato che consente l’apertura di sale scommesse dei più vari operatori commerciali; e ciò sia perché l’accesso fisico alla sala giochi è facilmente sostituibile da parte della clientela più giovane mediante quello virtuale ai siti informatici, sia ricercando all’interno del territorio regionale quelle aree in cui il gioco non sia così limitato da provvedimenti sindacali consimili.

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