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Sapar alla Regione Lombardia: 'Colpire e limitare solo un gioco non serve a nulla'

12 novembre 2015 - 14:43

Sapar a colloquio con la Regione Lombardia per modificare logo ‘No Slot’ e FAQ su concessionario e gestore. 

Scritto da Gt
Sapar alla Regione Lombardia: 'Colpire e limitare solo un gioco non serve a nulla'

 

“L’incontro è stato molto positivo, poiché sono stati affrontati dei temi che avevamo urgenza di chiarire, come quello relativo alle Faq presenti sul sito della Regione Lombardia, che necessitano di chiarimenti e rettifiche per inesattezze relative alla terminologia utilizzata, soprattutto perché si confonde la figura del concessionario con quello del gestore, cosa che limita la libertà di fare impresa del gestore stesso". Lo afferma il presidente di delegazione Sapar Lombardia, Massimo Roma, dopo l'incontro alla Regione Lombardia.

"Abbiamo quindi fornito documentazione ufficiale (Ministro Lorenzin) sui dati dei ludopati in cura presso le ASL, ed abbiamo evidenziato che sia la Legge Regionale che i regolamenti comunali in vigore colpiscono solo una forma di gioco, e così facendo non raggiungono l’obiettivo della tutela del potenziale ludopata in quanto lo stesso, mentre le slot sono spente e/o confinate e quindi discriminate, si sposta su altre forme di gioco ben più aggressive, e quindi pericolose come a mero titolo di esempio online (via smartphone e nn solo ) e Gratta e Vinci.
In ultimo abbiamo richiesto di poter partecipare al "Gruppo di lavoro interdirezionale per l’attuazione della disciplina regionale sulla prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico (Gap). I rappresentanti regionali si sono dimostrati propensi ed a breve ci daranno ufficiale risposta".
Anche il Segretario Nazionale Corrado Luca Bianca si dice soddisfatto dell’incontro, “soprattutto per la disponibilità dimostrata dalla Regione a far partecipare l’Associazione Sapar al gruppo interdirezionale costituito dall’amministrazione regionale sulle tematiche della ludopatia” .
Il consigliere Alberto Romano pone invece l’attenzione sulla questione del logo realizzato dalla Regione: “abbiamo richiesto formalmente che venga modificato il logo 'No Slot', realizzato dalla Regione per unire e rafforzare le azioni messe in campo dalla stessa Regione Lombardia e le iniziative di contrasto che sorgono e sono condotte sul territorio regionale. Questo logo dimostra che le amministrazioni vorrebbero colpire una sola forma di gioco, dimenticando invece tutte le altre forme che risultano essere anche più dannose per il potenziale ludopata, come dimostrato anche dalla relazione del Ministro Lorenzin, che abbiamo consegnato agli interlocutori. È necessaria una revisione globale dell’impianto normativo realizzato dai nostri amministratori”.
Al consigliere Romano fa eco il consigliere Barbara Fedeli, la quale sottolinea la “positività dell’incontro, soprattutto perché abbiamo riscontrato una condivisione delle nostre istanze, in particolar modo per quanto riguarda la rivalutazione della figura del gestore, erroneamente identificato con quella del concessionario. Abbiamo voluto far capire ai nostri interlocutori che anche noi abbiamo diritto a lavorare, e per questo dobbiamo essere messi nelle condizioni di poterlo fare: non è che colpendo le slot si risolve il problema della ludopatia; il potenziale giocatore d’azzardo sarà comunque spinto verso altre forme di gioco, magari anche illegali”.
L'avvocato Marcello Ferrari conclude sottolineando: “Abbiamo esposto alla Regione Lombardia la necessità di porre maggiore attenzione alla terminologia utilizzata nelle FAQ: identificare gestore e concessionario come unico soggetto è un errore non irrilevante, perché di fatto impedisce la libera attività del gestore stesso. I nostri interlocutori si sono detti disponibili ad approfondire la questione per porre un correttivo volto a differenziare i due attori della filiera”.

 

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