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As.Tro replica a Mirabelli (Pd): 'Modello Bolzano non funziona'

20 luglio 2016 - 14:13

L'associazione As.Tro risponde al senatore Mirabelli (Pd) e sottolinea le criticità delle slot fuori dai bar.

Scritto da Redazione
As.Tro replica a Mirabelli (Pd): 'Modello Bolzano non funziona'

"La soluzione abbozzata dall’Esecutivo contiene precise e circoscritte criticità, che nessuna retorica ('via le slot dai bar') potrà rimuovere dalla loro stringente e determinante rilevanza ai fini dell’accordo con gli enti locali". Lo sottolinea l'associazione As.Tro, a seguito delle dichiarazioni dell’onorevole Franco Mirabelli (Pd), relative alla proposta governativa avanzata in sede di Conferenza Unificata.

"Proprio partendo dal presupposto che l’industria del gioco lecito ha bisogno di un accordo che accolga il 'prodotto legale' nei territori, per non finire annientata dalla concorrenza delle offerte non autorizzate, si espongono criticità e contributi propositivi.

In primo luogo la legge n. 208/2015 impone una riflessione 'orizzontale' su tutta l’offerta, e su tutti i prodotti di gioco, adottando l’angolo di osservazione della distribuzione (sicuramene parziale), ma chiaramente enunciando gli obiettivi di tutela: salute – ordine pubblico – maggiore certezza di rispetto del divieto di gioco ai minori.

Nella rete generalista di 80.000 bar/tabacchi si ospita una tipologia di slot a moneta metallica che non consente partite superiori ad un euro di costo e non prevede vincite superiori a 100 euro. Tale prodotto è il 'più light' in assoluto, e per tale ragione il più utilizzato 'in assoluto' da milioni di giocatori occasionali (e quindi pienamente sociali) durante una pausa caffè o un acquisto di tabacco.

La soluzione di radere al suolo questa rete distributiva (mantenendo le sale dedicate) è già stata adottata nella provincia autonoma di Bolzano, con effetti tutt’altro che positivi (invasione di congegni illegali nei pubblici esercizi e impennata dei malati di Gap), e non c’è da stupirsi che qualche ente locale non si riconosca in una ricetta 'vecchia' che per giunta ha già manifestato inidoneità concreta.

Del resto è perlomeno dubbia la portata curativa della eliminazione del solo prodotto light nei locali 'luminosi e aperti' per far convogliare tutta l’utenza di gioco (occasionale compresa) negli angusti e bui mini-casinò illuminati solo dai terminali, ed è quindi scontata una reazione non positiva a siffatto progetto, da parte di quegli amministratori locali che perseguano obiettivi di tutela sanitaria - in concreto - della popolazione.
Sul fronte del gioco minorile, poi le evidenze scientifiche prodotte negli ultimi 3 anni e di cui si allegano le risultanze sintetiche sono univoche nell’escludere proprio (e solo) la Awp da bar tra le preferenze dei giovani. Young Millennials Monitor del luglio 2015, e il Report Cnr del 2016 individuano – poi – esattamente le classifiche dei giochi a cui i giovani accedono, a conforto di quanto sostenuto. Con lo spirito collaborativo che ci contraddistingue, pertanto, ci permettiamo di consigliare di non coltivare scelte di difficile comprensione: è difficile da credere che eliminando la slot da un euro e triplicando i luoghi dove si può giocare a prodotti 'più aggressivi' da mezzo milione di euro di vincita, si contrasti la patologia del gioco patologico; è difficile credere che sia necessaria una 'svolta di eliminazione del gioco dai bar' per tutelare i minori, quando tutte le ricerche evidenziano una propensione dei giovani a quasi tutto tranne proprio che alle slot nei bar, è difficile credere che sia funzionale all’ordine pubblico togliere le slot lecite e censite da 80.000 esercizi pubblici per poi dover controllare tutti e 300 mila i bar che potenzialmente potrebbero mettere a disposizione della clientela un tablet per il gioco on line illegale. Si confida pertanto, che la proposta del Governo possa andare incontro alle più immediate e logiche forme di correzione, prima tra tutte l’estensione della riorganizzazione a tutti i prodotti di gioco, partendo dalla loro tecnica fruibilità (costo-vincita massima promessa- valori introducibili - pubblicità), per poi verificarne l’ottimale distribuzione nelle varie location", conclude As.Tro.

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