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As.Tro incontra Comune Domodossola: 'Dignità al gioco legale'

13 settembre 2016 - 10:02

L'associazione As.Tro incontra il Comune di Domodossola (Vb) per presentare il  progetto 'Un gioco buono anche per il territorio'.

Scritto da Redazione
As.Tro incontra Comune Domodossola: 'Dignità al gioco legale'

 

 

Dopo Novara e Ferrara, l'associazione As.tro presenta il suo progetto 'Un gioco buono anche per il territorio' a Domodossola (Vb), dove lo scorso agosto è stata emanata un’ordinanza oraria limitativa dell’esercizio degli apparecchi da gioco fasce orarie 14-18 e 20-24.

 

Scopo primario dell’incontro, condotto dal consigliere Lorenzo Verona (responsabile per le questioni territoriali), è la presentazione del progetto As.tro dedicato alle realtà territoriali, incentrato sul concetto di 'certificazione' del bar come luogo di gioco formato e operante in sinergia con le strutture cittadine di controllo e di assistenza, e per questo motivo candidato ad operare (eventualmente in forma sperimentale) in deroga alle limitazioni orarie già vigenti o in procinto di varo.


Obiettivo altrettanto prioritario è la dimostrazione documentale degli effetti censiti nelle altre aree del Paese, dai piccoli comuni alle metropoli, in cui la 'restrizione al gioco legale senza formazione' è stata introdotta come risposta di istinto dalle Amministrazioni per affrontare le criticità del gioco patologico: "effetti quali aumento esponenziale del gioco illegale, accanimento del gioco nelle ore consentite, aumento dei malati di Gap, e sostanzialmente nessuna contrazione della spesa dell’utenza, distribuita a slalom tra altri prodotti non toccati da restrizioni e offerte illegali di gioco o scommessa", sottolinea l'associazione.
 
"Molti gestori di tante città interessate da provvedimenti analoghi hanno chiamato e continuano a chiamare quotidianamente il referente associativo di As.Tro chiedendo un intervento della rappresentanza per limare gli orari stabiliti, ovvero allargare qualche ora lì e magari una mezz’ora là, pensando alla fascia in cui due/tre bar accolgono 3-4 giocatori fissi, oppure ad una sala che in quell’ora riuscirebbe a non disdettare l’appuntamento con l’aperitivo con i 6-7 utenti abituali del frizzantino seduti alle Vlt. A chi concepisce in tali termini l’intervento associativo si espone una riflessione di fondo, mirata a evidenziare come una attività di rango imprenditoriale non può ambire ad una sopravvivenza effettiva in assenza di un riconoscimento di dignità da parte del territorio in cui opera", evidenzia As.Tro. 
 
PROGETTO PER UN GIOCO DI QUALITA' - Pur non potendo escludere che in molti casi la limatura potrà essere il massimo esito ottenibile, si sensibilizzano i gestori a non concepirla come obiettivo primario, in quanto de-contestualizzata e priva di una riabilitazione del gioco legale da parte del territorio. Il progetto As.Tro propone all’Amministrazione di farsi artefice di un progetto che abbatta le criticità del gioco patologico, progressivamente e costantemente, elevando la qualità 'anche sociale' della fruizione del gioco, e cambiando radicalmente il rapporto (oggi conflittuale, domani potenzialmente sinergico) tra il punto vendita e la società-il territorio – gli organi comunali. Si propone quindi di distinguere l’operatore che devolve parte dei ricavi per mettere in sicurezza i consumatori del prodotto gioco (e quindi il territorio), dall’operatore che non può o non vuole accedere a questa nuova fase del gioco lecito (incentivando il primo e sensibilizzando, di conseguenza, il secondo). Un progetto serio, che consente a chi vuole liberarsi dalla demagogia delle ordinanze fotocopia (che tanti effetti collaterali comportano), di mettere in sicurezza il territorio senza per questo esporlo all’invasione del gioco illegale (dopo aver spento o sfrattato quello lecito e autorizzato), e all’aumento della criticità dell’approccio al gioco da parte dell’utenza. Un progetto d’impresa”, conclude l'associazione.
 

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