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Tar Campania: 'Napoli, limiti orari coerenti con interesse pubblico'

03 maggio 2017 - 16:01

Il Tar Campania ritiene che i provvedimenti sul gioco del Comune di Napoli siano coerenti con l'interesse pubblico di tutelare i cittadini.

Scritto da Anna Maria Rengo
Tar Campania: 'Napoli, limiti orari coerenti con interesse pubblico'

 

Con due diverse sentenze, il Tar Campania ha in parte rigettato e in parte dichiarato inammissibili i ricorsi presentati da alcune società di gioco contro il Comune di Napoli e con cui si chiedeva l'annullamento del Regolamento sulle sale da giochi e giochi leciti, approvato con delibera del consiglio comunale di Napoli nel dicembre del 2015, oltre che dell'ordinanza del sindaco dell'aprile 2016.
I giudici evidenziano che “le limitazioni orarie all'attività degli esercizi commerciali – e segnatamente delle sale da gioco e degli esercizi nei quali siano installate apparecchiature per il gioco - si giustificano, in conformità ai principi costituzionali in tema di salute pubblica e della normativa comunitaria sulla libertà dell'iniziativa economica, con la necessità di prevenire il fenomeno della ludopatia, in particolare tra le fasce più deboli della popolazione” e che “la normativa in materia di gioco d'azzardo, con riguardo alle conseguenze sociali dell'offerta dei giochi su fasce di consumatori psicologicamente più deboli, nonché dell'impatto sul territorio dell'afflusso ai giochi degli utenti, non è circoscrivibile alla competenza statale esclusiva in materia di ordine pubblico e sicurezza di cui all'art. 117 comma 2 lett. h), Cost., bensì più propriamente alla tutela del benessere psico-fisico dei soggetti maggiormente vulnerabili e della quiete pubblica”. Inoltre, “Il Consiglio comunale, in esito all'istruttoria compiuta con la precedente delibera n. 993 del 2013 e con la finalità di contenere il fenomeno del Gap, ha introdotto limitazioni sull'orario di esercizio coerenti con l'interesse pubblico perseguito, di tutelare la salute dei cittadini e soprattutto delle fasce deboli, in adempimento ad un dovere che, come si è illustrato, deve ritenersi incombente anche sui Comuni”.

 

 

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