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As.tro: 'Rischio implosione per il circuito del gioco legale'

23 gennaio 2018 - 14:14

Dopo i ricorsi respinti a Torino l'associazione As.Tro auspica decisione politica su riforma del gioco per evitare implosione del circuito legale.

Scritto da Redazione
As.tro: 'Rischio implosione per il circuito del gioco legale'

"In Piemonte la normativa regionale continuerà a produrre i suoi effetti abolizionisti, determinando l’espulsione degli apparecchi da gioco lecito dalla rete generalista di bar e tabacchi. L’abolizione di un’offerta lecita di intrattenimento che - a stento - raggiunge il 26 percento della raccolta globale di gioco pubblico resterà, pertanto, la sola forma di contrasto al Gioco d’azzardo patologico".

Lo sottolinea l'associazione As.Tro nel commentare la decisione del Tribunale di Torino, a scioglimento della riserva assunta lo scorso 17 gennaio, di respingere i ricorsi proposti contro l’effetto espulsivo determinato dalla Legge Regionale n. 9/2016.

Nel provvedimento si legge che “le pronunce richieste esulano dal potere del giudice ordinario a cui, in sede sia di merito che cautelare, non è consentito disporre in via generale e astratta la disapplicazione o la sospensione dell’efficacia di Leggi”.

 

"L’approccio politico perseverato dalla Regione Piemonte, inoltre, sta determinando il blocco della riforma del gioco lecito: come dichiarato oggi dal sottosegretario Baretta, i decreti attuativi dell’intesa Governo-Enti locali in materia di gioco rischiano di non poter essere varati (benché già pronti) in un contesto complessivo in cui il tenore dell’intesa stessa risulti non più condiviso e men che meno definito. As.tro, pertanto, non può che prendere atto di come la contraddittorietà delle volontà politiche sia alla base di uno stallo di settore che porterà all’implosione del circuito legale, a tutto vantaggio dell’illegalità e del mancato controllo sul gioco. Non resta che auspicare l’insorgenza di una qualche determinazione politica futura che decida, una volta per tutte, se in Italia esiste oppure no un diritto di cittadinanza per il gioco lecito amministrato dal Mef e a quali normative esso debba rispondere", conclude As.tro.
 

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