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Le preoccupazioni dei concessionari: 'Servono confronto e certezze'

10 luglio 2018 - 14:58

I rappresentanti di Codere, Sisal e Netwin sottolineano le preoccupazioni e le richieste dei concessionari di gioco.

Scritto da Ac
Le preoccupazioni dei concessionari: 'Servono confronto e certezze'

 

Roma - Fitto dibattito sui temi caldi, soprattutto politici, del momento, all'assemblea pubblica di Sistema Gioco Italia. Aleandro Pascual, Ad di Codere Italia, sottolinea: "Diamo lavoro a mille persone ed è a queste che pensiamo in un momento di totale incertezza e crisi del settore. Avevamo scelto di investire in Italia perché convinti de modello italiano che permetteva di garantire uno sviluppo serio e un’attività legale con l’ulteriore beneficio di andare a sconfiggere l’offerta illegale. Le concessioni che ci siamo impegnati a firmare in questi anni però sono state più volte mutate nelle condizioni, anno dopo anno, fino ad arrivare alla situazione critica attuale. Uno scenario assurdo a cui si è aggiunta anche la situazione sui territori con le restrizioni imposte dagli enti locali, primo su tutti il Piemonte, che ci ha costretti a rivedere completamente i nostri piani industriali.
Tutto questo mentre la nostra azienda continuava a garantire occupazione nel paese, oltre a svolgere un lavoro prezioso in termini di contrasto all’illegalità. Preoccupandoci anche di attuare uno sviluppo sostenibile promuovendo il gioco responsabile e la legalità.
Serve quindi una prospettiva è una stabilità per imprese come la nostra per continuare a portare avanti questi valori nell’interesse dello Stato”.


Giovanni Emilio Maggi, di Sisal (oltre che consigliere di Sgi) evidenzia: "“Il tema in questo momento centrale è quello della pubblicità. Pensando al divieto introdotto dal governo con il decreto Dignità, muoviamo due critiche: una di metodo e una di merito. Critica di metodo perché contestiamo l’approccio che è stato utilizzato disponendo un divieto senza alcuna attività o valutazione preventiva e attraverso il riscontro a una procedura praticamente di urgenza che non trova giustificazione. Critica di merito perché, rifacendosi ai principi illustrati dalla Comunità europea, risulta chiaro che la pubblicità dei giochi è da salvaguardare perché rappresenta l’unico strumento che consente di distinguere l’offerta legale da quella illegale. Inoltre tale misura risulta anche incoerente rispetto ai principi normativi perseguiti negli anni a difesa della legalità". Quanto al divieto che entrerà in vigore entro un anno (l'ultima bozza del decreto Dignità fa salvi i contratti in essere, fino al 30 giugno 2019), Maggi aggiunge: "Noi chiediamo di non vietare ma di regolamentare in maniera rigida le possibilità di promozione di gioco, introducendo nuovi e ulteriori criteri qualitativi e quantitativi. Noi abbiamo avanzato una proposta specifica al ministro Di Maio dove proponiamo soluzioni, pensando anche in modo particolare alla rete internet che appare quella più difficile da controllare evidenziando anche il rischio di una difficile attuazione del divieto introdotto dal governo. Auspichiamo quindi che durante l’iter parlamentare del decreto dignità si possa intervenire strutturando una legge che risulti veramente efficace ed attuabile e che risulti coerente con i principi normativi attuali”.


Maria Venusto Balestracci, amministratore delegato di Netwin, si sofferma invece sul tema della tassazione e sottolinea come "il progressivo aumento di essa, che si è sviluppato negli ultimi anni, ha portato al progressivo impoverimento della filiera. Occorre una seria riflessione sulla sostenibilità di questo attuale sistema di tassazione soprattutto nel prossimo futuro. Aboliamo il criterio di tassazione sulla raccolta ma puntiamo sul margine perché questo permetterebbe agli operatori di avere una maggiore flessibilità che darebbe benefici sia in termini di offerta che di entrate erariale. Serve inoltre stabilità agli operatori e certezze per affrontare il futuro”.

 

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