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Parlati (Acmi): 'Settore sotto pressione, ma si guardi alla riforma'

09 agosto 2018 - 10:34

Secondo il direttore di Acmi il Ddl Dignità mette nuovamente sotto pressione il settore del gioco, ma occorre guardare alla riforma.  

Scritto da Ac
Parlati (Acmi): 'Settore sotto pressione, ma si guardi alla riforma'

 

“Il decreto Dignità appena approvato dal governo contiene numerose criticità per gli operatori del gioco pubblico e in particolare per la filiera degli apparecchi. Anche se ritengo interessante  l'annuncio di una riforma complessiva del comparto, da affrontare entro i prossimi sei mesi, rispetto alla quale il governo si è assunto un impegno, mettendolo addirittura per iscritto. Si tratta di un passaggio chiave, perché è proprio quello che i precedenti governi non sono riusciti a fare e non hanno voluto fare”. Con queste parole il direttore generale di Acmi, Gennaro Parlati, commenta a GiocoNews.it le misure introdotte dal governo con il decreto Dignità appena due giorni fa convertito in legge in via definitiva.

“E' evidente, perché lo abbiamo ripetuto fin troppe volte, che l'aumento del Preu è un elemento critico che il settore si trova ad affrontare, ancora una volta, avendo superato già con le precedenti manovre la soglia massima di tassazione rendendo pressoché insostenibile l'attività di gestione degli apparecchi – aggiunge – nonostante il nobile fine che è stato associato dal governo a questo aumento, destinando i proventi al fondo per il contrasto alle patologie. Quello che possiamo auspicare, tuttavia, è che l'annunciata riforma possa consentire allo Stato di riappropriarsi della gestione del comparto che deve tornare ad essere centralizzata, superando la stratificazione normativa e la questione territoriale che stanno compromettendo le attività di tante aziende sul territorio”.

 

Nel merito delle disposizioni del Decreto dignità che hanno impatto diretto sulle produzioni di apparecchi, il leader di Acmi spiega: “Tra le misure più significative, oltre all'aumento del Preu, c'è l'introduzione della tessera sanitaria per l'attivazione delle slot rispetto alla quale non abbiamo nulla in contrario perché è evidente che lo scopo di tale previsione normativa è quello di assicurarsi che i minori non abbiamo accesso alle macchine: anche se, come sappiamo bene dalle varie ricerche e studi condotti sul gioco, i giovani vengono raramente a contato con questo tipo di giochi, ritenuti poco interessanti, è comunque una misura che vuole dare ulteriori garanzie e quindi non possiamo essere contrari. Come pure riguardo all'introduzione di messaggi di avvertimento da mostrare a video nei giochi che, senza esprimere un giudizio di merito o valore sull'utilità dell'iniziativa, non ci può che trovare disponibili. Si tratta di una serie di modifiche tecniche da apportare alle macchine che non spaventano. Anche se, a prima vista, lasciano immaginare che si dovrà aggiornare le slot attualmente in circolazione sottoponendole a una nuova omologazione. Ma su questo attenderemo naturalmente le indicazioni che dovranno pervenire dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Va però osservato che queste norme saranno operative a partire dal 2020 e visto che, molto prima e cioè nei prossimi sei mesi, ci dovrà essere una riforma generale del comparto, è ipotizzabile che già prima di quella data si sarà arrivati alla definizione di una nuova tipologia di macchine che oltre a inglobare quelle misure, ne potrebbe prevedere anche altre. Ricordando anche che c'è una legge, tutt'ora in vigore, che prevede l'introduzione delle cosiddette 'Awp da remoto' che non si può ignorare. Del resto – conclude Parlati – dobbiamo anche considerare che abbiamo a che fare con un settore ormai datato, visto che non vengono introdotte innovazioni tecnologiche al segmento da circa dieci anni e sarebbe quindi auspicabile sotto tutti i punti di vista una rivisitazione dell'intera offerta di gioco. Per questa ragione, come Associazione nazionale dei costruttori siamo pronti a sederci a un tavolo di lavoro per proporre e valutare ogni soluzione tecnologica che possa contribuire a raggiungere gli scopi che il governo si vuole prefiggere, dalla sicurezza dei consumatori alla tutela dell'ordine pubblico e all'emersione. Tutti temi che vogliamo e siamo in grado di garantire con specifiche soluzioni tecniche”.

 

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