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Ventimiglia, gli operatori: 'Definire legge nazionale sul gioco'

26 novembre 2018 - 10:00

Il sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano, non incontra gli operatori in manifestazione sotto al Comune. Si punta a normativa nazionale sul gioco.

Scritto da Fm
Ventimiglia, gli operatori: 'Definire legge nazionale sul gioco'

Ventimiglia - “Il sindaco Ioculano ha detto che non intende riceverci, che ha altre cose da fare. Ma noi non molleremo, proveremo a chiedere un altro incontro e nel frattempo abbiamo inviato una richiesta d'audizione alla Regione Liguria”.

Così Raffaele Fasuolo, rappresentante dell'associazione As.Tro per il territorio ligure, racconta “in diretta” a Gioconews.it gli esiti della manifestazione promossa oggi, 26 novembre, insieme alla Federazione italiana tabaccai e al Sindacato totoricevitori sportivi sotto la sede del Comune di Ventimiglia (Im) per protestare contro l'ordinanza sindacale che da qualche giorno consente il gioco solo dalle 19 alle 7 del mattino.

 

“Riprovare ad aprire un confronto è un nostro diritto, visto che gli apparecchi operano sotto concessioni dello Stato e noi vogliamo solo lavorare onestamente”, evidenzia ancora Fasuolo.
 
 
“Ioculano rimarca che a Ventimiglia ci sono 28 tabaccherie, che vendono moltissimo tabacco, forse grazie al grosso afflusso dei francesi dei paesi vicini. Se un giorno dovesse dire che vendono troppe sigarette, allora i tabaccai dovrebbero toglierle? Il malato va curato: abbiamo chiesto i dati al Sert e ci ha comunicato che per l'anno in corso ci sono 14 persone in cura per una diagnosi di Gap, in tutta la provincia di Imperia. E lo sono non solo per le slot, ma per tutti i tipi di gioco. E non dimentichiamo che qui a pochi chilometri c'è un casinò, un'isola felice, e ben venga perché dà occupazione,e che viene fatto lavorare”.
 
 
Il rappresentante As.Tro per la Liguria rimarca quindi la necessità di un'interlocuzione con la Regione Liguria, che oltre un anno fa ha bloccato la scadenza delle autorizzazioni per il gioco prevista dalla legge del 2012, avviando una proroga ad oltranza in attesa di una normativa nazionale. “A questo punto, visto che con il decreto Dignità, ad agosto, il Governo ha detto che entro sei mesi avrebbe avviato il riordino del settore chiedendo alle Regioni di non legiferare in materia ma che le norme nazionali non ci sono ancora i sindaci continuano a muoversi in tal senso. Ecco perché non si può più rimandare una legge regionale, uguale per tutti, senza regole a macchia di leopardo”.
 
 
Diverso l'obiettivo di Giovanni Risso, presidente della Federazione italiana tabaccai. “Il sindaco non l'abbiamo visto ma non ha importanza, abbiamo comunque fatto la nostra manifestazione contro un'ordinanza che riteniamo assurda e non possiamo accettare supinamente. Abbiamo chiesto in piazza che il sindaco, che tutti i sindaci italiani ci aiutino affinché il Governo produca una legge nazionale sul gioco perché non ci possono essere mille ordinanze sul territorio”.
 
Quanto al rapporto con la Regione Liguria, Risso sottolinea una “piena sintonia, visto che ha accettato le nostre considerazioni decidendo di sospendere la normativa varata dalla giunta precedente. Prossimamente, organizzeremo una serie di manifestazioni nelle città per sollecitare il Governo nazionale e se i sindaci ci daranno una mano potremo fare qualcosa tutti insieme”.
 
 
Giorgio Pastorino del Sindacato totoricevitori sportivi aggiunge: “La manifestazione è andata bene e andava fatta. In un Paese in cui lo Stato non riesce a fare regolamenti omogenei, Regioni e sindaci intervengono, c'era il timore che qualcuno avrebbe usato i limiti orari per vietare il gioco. Non è vietato totalmente ma lo è per le attività come le nostre. È giusto manifestare per difendere le attività di Ventimiglia ma anche quelle degli altri territori, perché non è normale che chiunque possa regolamentare la vendita di prodotti legali.
Il sindaco ha detto che l'unico potere di intervento che ha è quello sulle slot perché non può intervenire su gratta e vinci e e altro, come a dire 'se potessi vieterei tutto', quindi è una questione ideologica. Non è accettabile.
Il motivo per cui si manifesta e anche cercare di far capire ai cittadini che non è tollerabile che un sindaco diventi il faraone d'Egitto decidendo della vita e delle morte delle imprese e di chi ci lavora.
Abbiamo incontrato un consigliere comunale, Giovanni Ballestra, che pur sottolineando che giustamente il gioco va contenuto ritiene che l'ordinanza sindacale non sia lo strumento utile a tutelare la salute e che non sia giusto farvi ricorso perché non si tratta di una situazione grave, non è caduto un meteorite.
Altra cosa curiosa che Ioculano abbia fatto l'ordinanza e solo dopo abbia messo in piedi una raccolta di firme a suo sostengo, fatta sui banchetti che comunicano i candidati per le elezioni amministrative del 2019, motivo per cui alcuni cittadini non hanno firmato perché si mischiavano le due questioni. Ma, nonostante questo, il sindaco ha detto che non si tratta di una mossa elettorale”.
 
 
A questo punto, la via da percorrere è ottenere una normativa nazionale sul gioco. “Diversi governi hanno tentato di farla, quindi una soluzione potrebbe essere 'partire dal basso' chiedendo a sindaci di aiutarci a fare una legge valida per tutti. Magari il Governo si siede più volentieri al tavolo con una proposta degli enti locali.
Dal 2019 non escludiamo una serie di manifestazione per 'aiutare' il Governo, per invogliarlo a regolamentare il settore, tutelando le imprese e i malati di Gap, altrimenti così non ha senso.
Sul fronte regionale, se Toti intende aprire un tavolo ben venga, fermo restando che si tratta di provvedimenti temporanei in attesa che lo Stato metta la parola 'fine' a questa storia.
Quello che sta accadendo al gioco è un pessimo segnale anche per altri settori e per chiunque intenda investire nel nostro Paese”.
 
 
 

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