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Palese (Agcai): 'Governo ci incontri o spegniamo le macchine'

31 gennaio 2019 - 14:00

Il presidente di Agcai, Benedetto Palese, torna a chiedere incontro al Governo per equiparare tasse di slot e Vlt. Auspicio raccolto anche da Distante (Sapar).

Scritto da Redazione
Palese (Agcai): 'Governo ci incontri o spegniamo le macchine'

“Dovrebbe essere lo Stato a tutelare i gestori, che distribuiscono un loro prodotto: il gioco legale. Il Governo dice tassiamo il gioco e non preleviamo dal gioco. Così sta rovinando i giocatori. Di Maio ed Endrizzi non hanno il coraggio di sedersi al nostro tavolo, perché non sanno cosa dire”.

Lo afferma Benedetto Palese, presidente di Agcai, durante la conferenza stampa indetta per oggi, 31 gennaio, alla Camera dei deputati, prima della manifestazione ad oltranza annunciata nei giorni scorsi.

 

Vanno aumentate le percentuali di vincita, il gioco dovrebbe essere divertimento. Non è possibile che vengano messe sotto torchio 5mila aziende italiane. Il contratto di Governo dice 'toglieremo le slot e Vlt': ben venga, noi vogliamo una macchina che diverta la gente. Tutto sta nella perdita oraria. Riducendo il payout aumenta la perdita oraria, noi chiediamo che sia diminuita aumentando la restituzione ai giocatori”, prosegue Palese.
 
“Le Vlt pagano il 48 percento, noi oltre il 64: quale ragioniere fa questi conti? Va messa la tassazione sul cassetto, cioè sull'utile che resta alla filiera; è l'unico modo per fare giochi di divertimento. Tecnicamente si può fare in tre minuti”, conclude il presidente di Agcai. “Noi chiediamo un incontro: se domani non viene a confrontarsi restiamo a Roma e domani spegniamo le macchine”.
 
DISTANTE (SAPAR): 'NON RINVIARE CONFRONTO' - In conferenza è intervenuto anche il presidente di Sapar, Domenico Distante : 'Senza gestore sul territorio il gioco legale non esiste, senza di noi soldi allo Stato non arriverebbero mai. Vanno quindi tutelati i lavoratori del comparto, ci sono operatori a cui vengono chiusi i conti correnti. Non vogliamo essere lavoratori di serie B e non vogliamo neppure il reddito di cittadinanza.
Vogliamo che se un gestore o i concessionari vogliono recedere da un contratto possano farlo.
Oggi, mentre parliamo, continuano ad arrivare regolamenti e ordinanze comunali, leggi regionali, se non si vuole il gioco basta toglierlo.
Quando Di Maio continua a dire 'ho colpito le lobby dell'azzardo' quelle non siamo noi gestori, noi siamo gli operatori finali che danno occupazione sul territorio.
Oggi in Italia ci sono oltre 8milioni di alcolisti, di cui oltre 1 milione minorenni: che facciamo? Dobbiamo proibire il vino?
Nel gioco dobbiamo fare formazione e informazione: siamo a disposizione dei Comuni, delle Regioni, delle Asl, delle forze dell'ordine. Dobbiamo avvicinarci e farci rispettare.
Abbiamo chiesto un incontro a Di Maio ed è un'offesa che finora non ce l'abbia mai concesso. Siamo arrivati all'esasperazione, le nostre aziende non hanno più futuro.
Il decreto Dignità ha detto che entro sei mesi si doveva fare una norma nazionale ma non è ancora arrivata. Perché non ci sediamo tutti intorno a un tavolo e non ne parliamo insieme?
L'Eurispes ha detto che i distanziometri non servono a nulla, altri studi che le slot sono all'ottavo posto nella classifica dei giochi più diffusi, non lo diciamo noi.
Le nostre aziende vogliono lavorare alla luce del sole, noi non ci vergognano del lavoro che facciamo”.
 

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