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Parlati (Acmi): 'Tutela consumatore, serve dialogo tra industria e governo'

15 maggio 2019 - 10:22

Il direttore generale di Acmi Interactive, Gennaro Parlati, auspica che il governo non abbia un atteggiamento di chiusura nei confronti dell'industria del gioco.

Scritto da Ac
Parlati (Acmi): 'Tutela consumatore, serve dialogo tra industria e governo'

Roma - “L'evento di oggi 15 maggio rappresenta un momento fondamentale di confronto per il settore alla luce di un imminente cambiamento destinato a rivoluzione l'intera filiera del gioco pubblico". Lo afferma il direttore generale di Acmi Interactive, Gennaro Parlati, nel suo intervento al dibattito promosso dall'associazione e dedicato alla tutela del consumatore.

"Per questa ragione ci rammarichiamo dell'assenza di una rappresentanza del governo a questa giornata di lavori con l'auspicio che non voglia rappresentare un segnale di chiusura nei confronti dell'industria la quale, al contrario, ha bisogno di un rapporto quotidiano con le istituzioni, ma non per difendere i propri interessi, bensì allo scopo di avviare un percorso comune finalizzato al raggiungimento del fine ultimo che, per tutti, è rappresentato dalla tutela del consumatore”.

Un'assenza "fisica", ma al dibattito ha portato il suo saluto scritto il sottosegretario Claudio Durigon: "Apprezziamo la sensibilità dimostrata e l'attenzione che ha mostrato nei confronti del settore", afferma ancora Parlati. 

Il Dg evidenzia, ancora: "Nell’ultimo periodo siamo passati dalla quantità alla qualità. Abbiamo assistito a proteste di piazza veementi nei mesi scorsi, come atto di forza della filiera e sono sempre comprensibili e anche doverose, ma crediamo che per recuperare un rapporto serio e sereno con le istituzioni serve ricostruire un fronte istituzionale concreto, proponendoci come interlocutori affidabili ed è quello che stiamo cercando di fare”.

“Ora quello che ci auguriamo è che la politica è il governo faccia la propria parte, perché abbiamo bisogno di un confronto serio e duraturo ma abbiamo bisogno di certezze, perché senza una base regolamentare concreta non c’è tecnologia o sicurezza che tenga”.

 

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