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Gioco in Lombardia, Tar: 'Rinvio al 17 novembre, nessuna urgenza'

20 ottobre 2020 - 14:07

Il Tar boccia domande di annullamento dell'ordinanza di Regione Lombardia che ha sospeso il gioco fino al 6 novembre, trattazione in camera di consiglio il 17 novembre.

Scritto da Redazione
Gioco in Lombardia, Tar: 'Rinvio al 17 novembre, nessuna urgenza'

Trattazione collegiale al Tar Lombardia fissata alla camera di consiglio del 17 novembre 2020 per i ricorsi presentati da alcune società contro la recente ordinanza della Regione Lombardia, che ha sospeso le attività delle sale gioco fino al 6 novembre

Secondo i giudici amministrativi, che hanno respinto le domande cautelari monocratiche per l'annullamento del provvedimento a firma del governatore Attilio Fontana, “non sussistono i presupposti di estrema gravità ed urgenza, anche tenuto conto del prevalente interesse pubblico alla tutela della salute dei cittadini, nell’attuale situazione di emergenza sanitaria, tali da non consentire la dilazione della trattazione della domanda cautelare alla prima camera di consiglio utile, tenuto conto dei tempi di presentazione del ricorso, e fatte salve le ulteriori determinazioni dell’Amministrazione a seguito del sopravvenuto Dpcm del 18 ottobre 2020 Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 maggio 2020, n. 35”.

 

L'ordinanza di Regione Lombardia è stata duramente contestata dagli operatori del settore, alcuni dei quali sono stati ricevuti da esponenti della Giunta dopo il sit-in di protesta di ieri, 19 ottobre, e sembrava essersi aperto uno spiraglio per la modifica del testo e il suo allineamento con il Dpcm del 18 ottobre che, come noto, consente le attività di gioco dalle 8 alle 21. 
Niente di fatto, almeno per ora, tanto che gli esercenti, attraverso il tam tam tu Facebook, hanno già organizzato una nuova manifestazione a Milano per giovedì 22 ottobre, alle ore 11, a piazza del Duomo.
 
Intanto, contro l'ordinanza lombarda si sono levate le voci di Acadi, Fiegl e SgI, dell'associazione As.tro, che ha chiesto l’annullamento in autotutela del provvedimento, in quanto mancante di adeguate motivazioni, di Acmi – Associazione costruttori macchine da intrattenimento, di Fit e Sts.
 
Ovviamente senza dimenticare che nel frattempo anche la governatrice dell'Umbria, Donatella Tesei, ha deciso di seguire l'esempio di Fontana, chiudendo le sale gioco del territorio regionale fino al 14 novembre.
 

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