skin

Cura Italia: 'Respiro finanziario, ma al comparto giochi serve liquidità'

20 marzo 2020 - 09:35

Le misure previste dal governo a tutela delle imprese si rivelano insufficienti per il comparto giochi, per il quale urgono interventi mirati a innestare liquidità nella filiera.

Scritto da Avv. Giancarlo Marzo. Partner di Loconte & Partners, esperto di contenzioso tributario e consulente fiscale.
Cura Italia: 'Respiro finanziario, ma al comparto giochi serve liquidità'

Proroga al 29 maggio dei termini per il versamento del Prelievo erariale su Vlt e Awp e del canone concessorio in scadenza il prossimo 30 aprile. Abbuono dei canoni concessori per il gioco del Bingo fino alla ripresa dell’attività. Rinvio di sei mesi dei termini per l’indizione delle gare relative all’affidamento delle concessioni, di quello previsto per l’attivazione delle nuove slot e dell’entrata in vigore del Registro Unico. Queste le misure specifiche messe in atto dal decreto n. 18 del 17 marzo 2020 per arginare le disastrose conseguenze dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19 sul comparto. Misure alle quali si accompagnano interventi di carattere più generale, quali la sospensione dei termini per il versamento delle ritenute su redditi di lavoro dipendente, dei contributi previdenziali e assistenziali e dell’Iva con scadenza a marzo.

Con il maxi decreto legge 17 marzo 2020, n. 18, il Governo – come noto - ha messo in campo una serie di misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per le famiglie e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19. Al comparto del gioco pubblico, oltre ad una serie di interventi di caratteri generale, sono state dedicate alcuni interventi mirati.
 
SOSPENSIONE VERSAMENTI E CONTRIBUTI - L’articolo 61 del decreto prevede l’estensione dell’ambito soggettivo dell’articolo 8, comma 1 del D.L. 2 marzo 2020, n. 9 e, conseguentemente, l’applicazione ai soggetti che gestiscono ricevitorie del lotto, lotterie, scommesse, ivi compresa la gestione di macchine e apparecchi correlati, della sospensione dal 2 marzo al 30 aprile 2020 dei termini per il versamento: a) delle ritenute alla fonte per i redditi di lavoro dipendente e assimilati, di cui agli articoli 23 e 24 D.P.R. n. 600/1973, operati in qualità di sostituti d’imposta; b) dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria; c) dell’imposta sul valore aggiunto in scadenza nel mese di marzo del 2020. 
I versamenti sospesi potranno essere effettuati, senza applicazione di sanzioni e interessi, in un’unica soluzione entro il 31 maggio 2020 o mediante rateizzazione fino a un massimo di 5 rate mensili di pari importo, a decorrere dal mese di maggio 2020. I soggetti che abbiano già provveduto al versamento, tuttavia, non potranno chiedere il rimborso di quanto già versato. 
Prorogate al 30 giugno, inoltre, tutte le scadenze relative ad adempimenti fiscali e dichiarativi per il periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 31 maggio 2020. Tali adempimenti potranno essere effettuati entro il 30 giugno senza applicazioni di sanzioni. 
 
MISURE MIRATE PER IL COMPARTO GIOCHI - Con l’articolo 69 del decreto, dedicato esclusivamente al settore del gioco pubblico, il Governo ha previsto una serie di misure ad hoc dedicate ai singoli operatori della filiera volte, se non altro, a far fronte all’emergenza di tipo finanziario prodottasi ed a evitare ricadute sui livelli occupazionali. Per quanto riguarda il settore delle Slot e Vlt, il primo comma dell’articolo 69, prevede la proroga al 29 maggio 2020 dei termini per il versamento del Preu e del canone concessorio in scadenza entro il 30 aprile 2020. Le somme dovute potranno essere versate con rate mensili di pari importo, con debenza degli interessi legali calcolati giorno per giorno. La prima rata dovrà essere versata entro il 29 maggio, le successive entro l’ultimo giorno di ciascun mese e l’ultima rata entro il 18 dicembre 2020. 
Il terzo comma del medesima disposizione, inoltre, proroga di sei mesi il termine: a) stabilito dall’articolo 1, comma 727, della 27 dicembre 2019, n. 160, per l’indizione della gara cui l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dovrà affidare le nuove concessioni per apparecchi da intrattenimento (Slot e Vlt), gioco con vincita in denaro a distanza e gioco a distanza (che dal 31 dicembre 2020 slitta al 30 giugno 2021); b) fissato dall’articolo 24 del decreto legge 26 ottobre 2019, n. 124, convertito dalla legge 19 dicembre 2019, n. 157, per l’indizione della gara per la concessione dei diritti in materia di scommesse su eventi sportivi, anche ippici, e non sportivi, ivi compresi gli eventi simulati (che dal 30 giugno 2020 slitta al 30 dicembre 2020); c) previsto dall’art. 25 del Dl n. 124/2019 per l’entrata in funzione delle nuove slot che consentono il gioco da remoto nonché quello per la sostituzione e la dismissione delle vecchie slot con quelle di nuova generazione; d) individuato dall’articolo 27 del D.L. n. 124/2019 per l’entrata a regime del registro unico, in cui devono obbligatoriamente iscriversi gli operatori della filiera (che slitta al secondo semestre 2020).
Per quanto concerne il Bingo, da ultimo, si prevede l’abbuono dei canoni concessori fino alla definitiva ripresa delle attività delle sale da gioco.
 
MISURE INSUFFICIENTI - Gli interventi messi in atto, in conclusione, pur certamente necessari ed opportuni, potrebbero non risultare vincenti per mettere in sicurezza il comparto del gioco pubblico. Nonostante molte attività siano state costrette a chiudere, infatti, dovranno comunque fronteggiare i pagamenti dei costi fissi, relativi a mutui, affitti e dipendenti. Costi certamente non sopportabili considerato che nonostante la discrezionalità concessa, l’operatività dell’intero settore risulta di fatto paralizzata. Urgono, dunque, al più presto, misure più mirate volte, nella sostanza, ad innestare liquidità nella filiera.

Altri articoli su

Articoli correlati