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Alcuni concessionari scrivono a Riccardi e Balduzzi: "Giochi a distanza rigidamente disciplinati"

14 giugno 2012 - 14:00

Alcune società concessionarie di gioco online hanno inviato una lettera al ministro per la Cooperazione Internazionale, Andrea Riccardi, al ministro della Salute Renato Balduzzi, al capo di Gabinetto del Mef, Vincenzo Fortunato e all’ex direttore di Aams, Raffaele Ferrara sottolineando la necessità di proteggere il gioco a distanza legale. “Quali titolari di concessione dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato – si legge nella missiva - con la quale parte dei pubblici poteri di gestione del gioco pubblico ci vengono trasferiti, siamo ben consapevoli della delicatezza della materia dal punto di vista della protezione dell’ordine pubblico, della sicurezza e della tutela del consumatore. Prato verso nuovo regolamento slot e vlt: ass. Caverni Salvaguardia del centro storico bwin: torna nella lista nera del Belgio e rischia 300mila euro al giorno di multa Ddl sul gioco, critiche al testo unificato adottato dalle commissioni Borghesi (Idv): Non riconosciuti i meriti di Rapetto nelle indagini sulle slot

Scritto da Sara

Iniziative e misure volte alla protezione dei soggetti vulnerabili e dei minori ed alla prevenzione e cura del gioco problematico sono da noi pienamente condivise in quanto è nostro interesse servire un pubblico di giocatori che permangono nel tempo, che interpretano il gioco come intrattenimento e che impiegano in esso una quota compatibile delle proprie disponibilità economiche.

Desta tuttavia perplessità lo scarso spazio assegnato agli operatori legali del settore ed alla stessa Aams nel dibattito in corso. E preoccupa la constatazione che le valutazioni espresse anche ai livelli politici e istituzionali più autorevoli sembrano sovente non assistite da una informazione adeguata. La preghiamo di consentirci di rispettosamente manifestare la nostra sorpresa riguardo alle dichiarazioni in Commissione Affari Sociali alla Camera, riportate dagli organi di stampa, nelle quali Ella avrebbe sostenuto la “carenza di efficaci sistemi controllo” dei giochi a distanza, laddove ciò s’intenda riferito all’ambito dei concessionari dell’Aams.

Nel nostro Paese, i giochi a distanza sono rigidamente disciplinati e godono di un sistema di controllo in tempo reale dell’Aamsriconosciuto come particolarmente efficace a livello europeo ed internazionale. Per giocare a distanza il consumatore deve obbligatoriamente sottoscrivere il contratto di gioco predisposto dall’Aams inviando copia di un valido documento di identificazione e deve obbligatoriamente impostare i propri parametri di auto-limitazione di gioco. La registrazione del giocatore è subordinata, previa trasmissione dei dati personali e del codice fiscale, alla convalida dell’Aams la quale ha realizzato una vera anagrafe dei conti di gioco. Allo stesso modo i versamenti ed i prelievi dal conto di gioco così come ogni transazione di gioco sono subordinati alla trasmissione in tempo reale ed alla convalida dell’Aams.

L’Aams conosce sempre, nel massimo dettaglio, in tempo reale, l’ammontare del denaro versato e disponibile sui conti di gioco di ciascun giocatore, identificato dal codice fiscale, nonché gli importi giocati e le vincite. A ciò si deve aggiungere poi che i sistemi informativi dei concessionari sono obbligati alla periodica certificazione da parte di laboratori terzi accreditati dall’Aams.

I minori sono protetti nel sistema del gioco italiano con partecipazione a distanza. Il giocatore è tenuto a trasmettere al concessionario il proprio documento di identità, pena la sospensione del conto di gioco. Il minore non può giocare sui giochi legali italiani a distanza, se non con la connivenza di un adulto. Ora, è necessario proteggere il gioco a distanza legale. Misure che ne compromettono la competitività determinerebbero infatti la ripresa del gioco illegale che non consente alcun controllo ed è assai difficile da contrastare se non con una offerta legale competitiva.

Anche nel campo delle scommesse è chiaro che le gravissime illegalità che oggi danno scandalo, che si badi bene riguardano non le scommesse ma gli eventi oggetto di scommessa, sono possibili ed avvengono solo nei circuiti di gioco illegali. È necessario che il consumatore possa riconoscere e distinguere attraverso il veicolo pubblicitario l’offerta legale e sicura. La dimensione e l’impatto del gioco online sono sopravvalutati, probabilmente per il ruolo che i media ovviamente assumono nel marketing di tali prodotti online. La spesa del gioco a distanza nel 2011 è stata pari a 735 milioni di euro, equivalenti al 4% del totale della spesa del gioco italiana, che vale 18,4 miliardi di euro (non 80 miliardi!). Non deve essere confusa come purtroppo spesso avviene la raccolta con la spesa, che tiene conto delle vincite restituite al giocatore. Il gioco online nel primo quadrimestre del 2012 ha restituito al giocatore per ogni euro giocato 95 centesimi. Molti di coloro che si avvicendano da mesi nelle audizioni presso la Commissione Affari Sociali della Camera mostrano di non avere compreso la differenza tra raccolta e spesa, con conseguente grave fraintendimento riguardo alla dimensione ed al trend del settore del gioco. Pochi si sono avveduti della inversione del trend della spesa del gioco, che è ora inesorabilmente in calo così come le relative imposte, nonostante l’introduzione nel 2011 delle videolotteries e dei nuovi giochi online.

In relazione all’importanza che assegniamo agli obiettivi che costituisco l’oggetto della Sua azione sulla materia del gioco pubblico ed in ossequio alla saggezza con la quale sicuramente essi saranno perseguiti, manifestiamo la piena disponibilità ed interesse ad incontrarla, nelle forme che Ella reputerà opportune, per rappresentarle compiutamente la nostra posizione e renderle disponibili le informazioni e l’esperienza di cui disponiamo”.

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