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Rga: "Non va criminalizzato il settore delle scommesse, ma punite le infrazioni"

10 settembre 2013 - 13:29

“La Rga sostiene attivamente la necessità di tutelare i minori, le persone vulnerabili e tutti i consumatori di gioco dai danni derivanti da questo settore. Le preoccupazioni dovrebbero essere affrontate attraverso regimi di licenze praticabili e coerenti negli Stati membri che si applichino in modo non discriminatorio a tutti i tipi di operatori”.

Scritto da Sm
Rga: "Non va criminalizzato il settore delle scommesse, ma punite le infrazioni"

È quanto fa sapere l’associazione degli operatori di gioco online, alla luce della votazione della relazione sul gioco via web da parte del Parlamento Ue. Le azioni del Parlamento europeo per salvaguardare l’integrità dello sport sposano un desiderio della Rga. “Tuttavia, è fondamentalmente sbagliato insinuare che il settore delle scommesse con licenza presenti una minaccia. Al contrario, esso sta collaborando attivamente con le varie organizzazioni nazionali e internazionali, come il Cio e il Consiglio d’Europa, per aiutare a individuare e a combattere le vere cause di preoccupazione che tendono ad essere associate con imprese criminali e partecipanti corrotti delle attività sportive. In questo contesto, il richiamo ingiustificato per le restrizioni su alcuni prodotti di scommesse è sbagliato e, ancora peggio, sarebbe inefficace. Molto semplicemente, non ci sono prove che suggeriscono che alcuni tipi di scommessa, quando offerte da operatori autorizzati, presentino rischi evidenti di partite truccate”, afferma l’associazione.

Clive Hawkswood, Ceo della Rga aggiunge: “Anche se siamo in dubbio su alcune delle misure richieste nella presente risoluzione, siamo fiduciosi che possa mettere ulteriore pressione sulla Commissione per agire contro gli Stati membri che non sono conformi al diritto dell'Unione.

Il rispetto delle regole del mercato interno dovrebbe essere la priorità numero uno per Imco. Molte gravi procedure di infrazione sono sospeso per cinque anni e non possiamo credere che il Commissario Barnier non possa risolvere questa situazione prima che lasci la Commissione nel 2014. Sollecitiamo nuovamente la Commissione ad adempie al suo obbligo di custode del trattato e a portare a termine le tante violazioni che hanno ingiustamente rovinato il nostro settore”.

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