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Online: Stewart-Jones (Dla Piper Uk) "In Italia troppa demagogia sul gioco"

10 dicembre 2013 - 10:17

Roma - Perché l’Italia dovrebbe prendere d’esempio dall’Inghilterra? È quanto chiede in occasione del convegno romano sulle scommesse online, l’avvocato Giulio Coraggio, Dla Piper Italia. A rispondere è chiamata Hilary Stewart-Jones della Dla Piper Uk. “Abbiamo al momento un regime fiscale molto basso al 15%.

Scritto da Ca
Online: Stewart-Jones (Dla Piper Uk) "In Italia troppa demagogia sul gioco"

C'è stata un'azione di lobbing per abbassare le tasse. Si assiste però ad uno scollamento tra il Governo e le Authorities che se ne occupano. L’ideale è avere un processo olistico e cercare di abbassare un po’ l’aliquota. Anche se il mercato è liberalizzato”. Perché, rispetto ad altri paesi, l’Uk cresce? “Da noi non abbiamo problemi di demagogia o di moralismi. E molti sono entrati in Inghilterra grazie proprio a questo regime. C’è un'ampia libertà di scommesse e non dovremmo lamentarci anche se anche in Inghilterra dobbiamo capire dove vuole andare a parare il Governo. Gli operatori preferiscono il margine lordo, ma il sistema ideale varia da scommessa a scommessa. Quello che serve è educare il settore e condividere i dati per capire il sistema come e dove funziona per le tasse. Invece si stabilisce l’aliquota senza tenere conto di tanti fattori. Per esempio la Germania così com'è, rischia il fallimento. Tema caldo è anche quello: in Inghilterra abbiamo 7 milioni di sterline in media da spendere in pubblicità. È una spinta importante anche per l’economia. Dopo le 21 ci sono 5 spot sulle scommesse di seguito in tv. Questo sempre perché il modello fiscale è conveniente e attrattivo. In Italia vedo che si parla molto di ludopatia. Credo che non abbia senso limitare e dire quale prodotto è più o meno nocivo di un altro. Dobbiamo porci dal punto di vista dell'end user che non vuole limitazioni che lo colpiscano direttamente e che spesso non può dire la sua e così si sposta verso altri mercati, ovviamente non regolamentati. L’Inghilterra è speciale per il suo liberalismo, mentre in altri paesi ci sono fasce di comportamento irrazionale. Se si va sul filosofico si scade nell'illogicità ed è per questo che i Governi vanno educati”.

 

 

LA SPAGNA - Albert Agustinoy della Dla Piper Spagna aggiumge: “Il sistema spagnolo è stato introdotto con tempi record. Ci sono stati problemi per adattare le tassazioni sul mercato. L'esperienza francese ci ha convinto a tassare il margine, cioè la spesa. Il sistema sembra accettabile, ma la pressione fiscale è elevatissima e arriva al 25%, rappresentando un onere pesantissimo. Poi ci sono altre tasse e concessioni. L’operatore le percepisce come molto elevate e il mercato è rimasto statico nell'aumento e nel rilascio delle concessioni. Ora il sistema di gioco e scommesse è valido, ma è vero che ci sono ancora tante difficoltà. È visto come mercato dell'intrattenimento e non come azzardo. E la tendenza sta cambiando anche nei media generalisti anche se abbiamo palinsesti molto limitati. Per entrare in Spagna, molti operatori hanno dovuto pagare una tassa per entrare e hanno fatto una scommessa puntando sul mercato che offriva grosse potenzialità. Sulla pubblicità, gli investimenti sono già scesi anche se avvertiamo una piccola ripresa in questa fase. Ora si sta discutendo di un annullamento del palinsesto ufficiale e si sta cercando di modificare l’offerta. Il palinsesto ufficiale era offerto e definito dalle autorità e poi si è passati a limitazioni temporali durante le partite, ma questo significava ostacolare lo sviluppo. Lo scorso mese ogni operatore ha potuto definire, secondo i criteri generali, un palinsesto legato a partite ufficiali. Tutto viene comunque registrato e non c'è rischio di modificare ex post le offerte, altrimenti l’operatore sarà sanzionato”.

 

LA GERMANIA - A ciò si aggiunge l’esperienza tedesca. Max Wenger di Dla Piper Germania afferma: “In Germania abbiamo solo 20 licenze, ma sono poche rispetto agli operatori. Abbiamo una tassazione unica sulle scommesse sportive. Gli operatori sono passibili di sanzioni penali. Non sappiamo quando le altre licenze verranno concesse. Ci sarà un'azione ancor più incisiva quando le licenze in più verranno rilasciate per tutelare il mercato legale. In Francia le tasse poi non sono cambiate e molti operatori se ne sono andati. Stesso rischio in Germania come già successo per Betfair e Willjam Hill. Giusto per dire che questo regime fiscale non attrae operatori. Nel nostro settore, all’inizio le restrizioni erano molto rigide. Non si poteva scommettere più di mille euro. Sulle scommesse live si poteva solo scommettere sul risultato finale e tanti giocatori si sono rivolti al mercato ‘grigio’ o a Gibilterra. Bisogna capire quando verranno rilasciate ulteriore licenze, cosa faranno quelle società che non vogliono entrare nel mercato, se si piegheranno alle regole o opereranno perennemente nel dot com. Speriamo che qualcosa cambi e che la legge venga modificata, ma abbiamo poche speranze. Singolare quello che succede nello Schwsteig Holstein, come noto si può scommettere oltre i 1.000 euro e si può giocare online. Ma prima o poi si arriverà alla scadenza e questo sistema non sarà più in vigore, così l'offerta sarà molto meno attrattiva”.

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