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Gioco online: diminuiscono i concessionari, 97 nel 2014, Turchi "Ci si ponga delle domande"

09 aprile 2015 - 09:15

Milano - Si consolida ulteriormente il mercato del gioco online e diminuisce per il 4 anno consecutivo il numero di concessionari: 274 nel 2011, 143 nel 2012, 121 nel 2013, 97 nel 2014. E' quanto si legge nel report sul gioco online dell'Osservatorio Politecnico di Milano.

Scritto da Ac
Gioco online: diminuiscono i concessionari, 97 nel 2014, Turchi "Ci si ponga delle domande"

Il numero di operatori attivi in Italia si è ridotto anche nel 2014 a causa dell’uscita dal mercato di 32 operatori. Nella maggior parte dei casi si tratta di concessionari con un ruolo marginale nel mercato italiano che non hanno rinnovato la concessione o che hanno cessato l’attività. Tuttavia, il 2014 ha visto l’ingresso nel mercato di 8 nuovi operatori, 4 dei quali stranieri. In 6 casi su 8 si tratta di operatori che si focalizzano sulle scommesse sportive dove, grazie all’introduzione del palinsesto complementare, delle scommesse virtuali e alla crescita delle scommesse live è possibile differenziare l’offerta. Tra di essi spiccano Bet365, che dopo pochi mesi dal suo ingresso rientra già tra i principali operatori delle scommesse sportive in Italia, e GazzaBet, iniziativa in capo al gruppo Rcs, editore de La Gazzetta dello Sport. I restanti 2 nuovi concessionari focalizzano la propria offerta sulle slot online, segmento di mercato che mostra i tassi di crescita più interessanti. Il gioco online rimane un mercato concentrato in cui i top 10 generano i tre quarti della spesa complessiva. Così come nei due anni precedenti, anche nel 2014 i top 10 hanno generato il 75% del mercato, a conferma del fatto che ad uscire dal mercato italiano siano stati concessionari con un ruolo marginale. Il mercato si conferma è concentrato nelle mani dei grandi operatori italiani e dei grandi player internazionali che nel corso degli anni hanno saputo valorizzare la loro esperienza e le loro best practice. Tra i primi 10 operatori, 6 sono pure player, ossia operano esclusivamente sui canali digitali, e 4 sono multicanale, ossia detengono anche punti vendita sul territorio italiano.

 

OFFERTA PIU' AMPIA - La tendenza rilevata negli ultimi anni da parte degli operatori di gioco è quella di ampliare l’offerta di gioco, allargando il proprio portafoglio prodotti su tutti i principali giochi. Tolte alcune eccezioni di operatori focalizzati su un singolo gioco con un brand fortemente riconosciuto (come PokerStars o Tombola), i principali operatori hanno nel corso degli anni differenziato l’offerta abilitando progressivamente il poker (su network non proprietari), le scommesse sportive e i casinò games. In un mercato in cui il numero di consumatori è in contrazione, l’offerta diversificata abilita azioni di cross-selling e d’altro canto contribuisce a conquistare e consolidare la fedeltà dei giocatori alla piattaforma di gioco. A titolo di esempio, si possono citare i casi di Betfair e Pokerstars. Il primo, leader mondiale del Betting Exchange, è entrato nel mercato italiano e ha fin da subito differenziato l’offerta, abilitando le scommesse tradizionali, i casinò games e il poker. PokerStars, leader mondiale e italiano del poker, per far fronte alla contrazione globale del segmento, ha iniziato nel corso del 2014 ad ampliare il proprio portafoglio, avviando i Casinò Games in Spagna e attrezzandosi per il lancio delle Scommesse Sportive. In Italia l’ampliamento dell’offerta di PokerStars è previsto a breve.

IL COMMENTO DI TURCHI - Il dirigente di Adm, Luca Turchi, sottolinea: "Leggiamo di 32 operatori che sono usciti dal mercato a fronte di 8 nuovi entrati. Un dato non banale e che va affrontato e razionalizzato nei dettagli.  E ancora: perché al nord si gioca meno rispetto al sud? Questione di infrastrutture o c'è dell'altro? Perché non fare raffronti, per il futuro, tra canale retail e online per provare a capire cosa accade al settore?".

Altro tema assai rilevante è l'invecchiamento dei giocatori. "Su questo occorre riflettere in maniera approfondita, perché suona insolito che i giovani non giochino più. Se in questi anni abbiamo coinvolto un numero maggiore di giocatori, sottraendoli soprattutto all'illegale, perché stiamo perdendo adesso dei giocatori? Dobbiamo capire il problema e far capire sempre più che chi gioca con i concessionari di stato è tutelato dallo Stato, cosa che non accade giocando in altri canali. Ci sono operatori che sono usciti dal mercato perché sono stati fatti uscire poiché non garantivano adeguatamente allo stato livelli di tutela per i giocatori. I giocatore deve sapere e capire queste differenze e dobbiamo portare un numero sempre credente i giocatori dal canale illecito al gioco di stato".

 

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